Nell’ultimo articolo della newsletter ho accennato al posizionamento del brand ed all’importanza di definire questo aspetto prima di affrontare qualunque ragionamento sulla strategia di marketing. Prima di iniziare c’è ancora un nodo da sciogliere: strutturare la presenza online dell’azienda.
Ieri mi sono imbattuto in un post sponsorizzato che diceva testualmente: “La tua azienda non ha bisogno di un sito web”. Qualche giorno fa un altro: “E’ finita l’era delle web agency” e via a seguire con una serie di affermazioni che avrebbero dovuto giustificare il titolo ad effetto acchiappaclic (clickbait per i puristi della materia?).
La mia posizione in proposito è molto semplice e, come spesso mi capita, la generalizzo rendendola comprensibile a tutti, anche all’oramai famoso pescivendolo mago del marketing.
Mettiamola così: sei un ricco imprenditore, hai una casa grande e spaziosa, con un enorme giardino che decidi di aprire per ospitare persone con cui hai voglia di fare amicizia e socializzare. Le persone iniziano ad arrivare, parlano, si scambiano opinioni, foto, video, si innamorano, si lasciano, insomma, socializzano. Tu investi per far stare sempre meglio i tuoi ospiti. Compri mobili e giochi da giardino, costruisci una bella piscina, aree per picnic, organizzi concerti live, insomma va tutto alla grande!
Nel frattempo la tua conoscenza degli amici migliora notevolmente, scopri che alcuni vengono solo per la piscina ed hanno bisogno di ombrelloni e sdraio. Altri amano frequentare il giardino, parlano di arte e leggono libri, alcuni corrono. Capisci che acquisterebbero volentieri libri o scarpe da running. Così contatti aziende del settore e gli proponi in affitto aree della casa in cui possono esporre e vendere la loro merce. In cambio di un compenso, ovvio. D’altronde sei un imprenditore!
Passa il tempo, si crea e consolida la community. Tutto fila liscio, fin quando qualcuno inizia a pensare che quella bella casa, con quel meraviglioso giardino pieno di gente sia, in realtà, la sua. Ed inizia a comportarsi in modo inappropriato per i tuoi canoni: alza la voce, non rispetta gli orari e le regole (che sono le tue regole, quelle che TU hai deciso per vivere in casa TUA con i TUI ospiti). All’inizio glielo lasci fare, fin quando non supera il limite. Quando per te è decisamente troppo, lo cacci di casa!
Cosa c’è di strano? E’ forse un comportamento anti democratico? Sembrerebbe di no. Ma se la proprietà privata è un social network? E’ esattamente quello che è successo al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l’ultima campagna elettorale.
Approfondiamo meglio l’accaduto e domandiamoci: “E’ normale quello che è successo?” No, non è normale. “E’ corretto?” Forse si, è corretto. E’ giusto tutto questo? Ecco la vera domanda! Ma rispondere a questa domanda implica introdurre una riflessione che svierebbe dal ragionamento inziale: un’azienda può essere online senza un sito proprietario?
A supportare la tesi di chi sostiene che si, si può essere online senza possedere alcun mezzo proprietario, la spiegazione che grazie alle pagine create su piattaforme di terzi (Google My Business, Amazon, Ebay, Facebook, Instagram LinkedIn, YouTube, Twitter, Pinterest, TikTok, Snapchat, ecc.) i siti web per le piccole realtà avrebbero poco senso e sicuramente meno visite delle pagine social.
E’ come sostenere che si potrebbe vivere nel mondo reale senza una casa (di proprietà, o in affitto), perennemente ospiti di amici, parenti, conoscenti, sconosciuti. Si può fare? Forse. Ma il rischio lo abbiamo appena visto, si può essere sbattuti fuori da un momento all’altro. Senza considerare l’altro enorme rischio legato alla sicurezza: e se il tuo profilo viene “hackerato” e cancellato?
Dall’altro lato chi sostiene che sia necessario possedere uno o più strumenti di comunicazione digitale, magari da implementare con i vari Facebook, Twitter, YouTube e compagnia cantando.
La costruzione della tua identità e presenza digitale costa impegno e fatica, è ragionevole affidarla completamente all’arbitrio di terzi? Con il rischio di scomparire in un batter d’occhio. Puff… Appù!
E la tua azienda? Come è strutturata la sua presenza online?
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