Come procede il processo di digitalizzazione in Italia? Male stando a quanto riportato dall’indice dell’economia e della società digitale (Digital Economy and Society Index – DESI). Si tratta di un indice composito che riassume alcuni indicatori utili a registrare il livello di digitalizzazione dei 28 paesi dell’Unione Europea.
L’Italia, stando all’Indice DESI, si piazza al ventiquattresimo posto sui 28 paesi UE (sotto la media Europea). Fanno peggio solo Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria, mentre compongono il podio Finlandia, Svezia, Paesi Bassi (in ordine dal primo al terzo posto).
Questi gli indicatori che compongono il DESI e la performance italiana riscontrata per ognuno di essi:
In questa sezione l’Italia fa registrare una delle performance migliori (siamo al diciannovesimo posto). Con un grado di preparazione alle reti 5G che ci vede secondi alle spalle della Finlandia.
Soltanto il 44% degli italiani tra i 16 e i 74 anni ha una alfabetizzazione digitale minima (media UE al 57%). Il 24% delle scuole non presenta corsi di programmazione all’interno dell’offerta d’insegnamento.
Un preoccupante 19% dei nostri connazionali non ha mai utilizzato internet (media Ue 11%). I giovani tra i 16 ed i 24 anni risultano essere gli utilizzatori meno assidui di internet. Con solo il 92% che si può considerare un fruitore regolare rispetto alla media europea del 97%.
Le imprese italiane, soprattutto le medio-piccole, ancora non riescono a trarre vantaggio ed approfittare della digitalizzazione per aumentare i propri mercati e con essi vendite e fatturato. Solo il 10% delle PMI italiane ha un ecommerce attivo e funzionante (media UE 17%). Con un misero 6% capace di vendere oltre i confini nazionali.
Grazie agli open data ed ai servizi digitali dedicati alla salute l’Italia è in diciottesima posizione nell’indice che registra le performance dei servizi pubblici digitali (migliore posizione in assoluto tra i 5 indicatori). Fa riflettere come solo il 37% degli utenti italiani che devono inviare un modulo lo faccia online, rispetto al 64% della media UE.
Il quadro non è dunque roseo per l’Italia. Il processo di digitalizzazione deve subire un forte impulso per accrescere le possibilità di nascita e sviluppo di nuove aziende che basano sull’economia digitale il loro business. Si può fare, ma occorre muoversi subito.
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