Bruna Corradetti è una giovane scienziata italiana, un’eccellenza mondiale nel suo settore. La sua storia è il risultato di esperienze acquisite in giro per il mondo, studiando tra i centri di ricerca scientifica internazionali più prestigiosi del pianeta. Nel 2016 ha ottenuto il “Premio Italia Giovane” per l’impatto positivo che il suo esempio ha sulle nuove generazioni, nel 2017 è stata nominata tra le “100 Eccellenze Italiane” premiate a Montecitorio. Prima donna ad essere nominata segretario della European Society for Translational Medicine e nel 2019 ha ricevuto il premio BPW-CUP come riconoscimento del suo ruolo di donna leader nelle discipline STEM. I suoi studi riguardano la comprensione delle informazioni inviate dalle cellule staminali a quelle circostanti in modo da riattivare il potenziale rigenerativo intrinseco del nostro corpo, debilitato da infiammazioni croniche, stress e cancro. Le fa battere il cuore riconoscere i talenti dei giovani e avere l’onore di supportare il loro potenziale. Si batte perché la scienza diventi sostenibile, e sappia insegnare a rialzarsi attraverso le difficoltà per rafforzare il coraggio delle nuove generazioni e accompagnarle nei loro successi.
Il fatto che Bruna abbia scelto Moondo per far conoscere il suo lavoro e per divulgare conoscenza ed avvicinare i giovani alla scienza ci rende orgogliosi. Benvenuta tra noi!
Lo sviluppo terapie avanzate in grado di risvegliare il potenziale rigenerativo del corpo, quando annientato da una malattia o da un’infezione perde coscienza delle proprie capacità, si basa sull’osservazione attenta dei processi che utilizza per funzionare e comprendendo gli errori che commette quando smette di farlo.
Il mio gruppo studia le informazioni che le cellule staminali, cellule con una spiccata capacità terapeutica, sfruttano per comunicare con quelle circostanti. Si tratta di veri e propri pacchetti di parole che cambiano a seconda del programma che vogliono attivare nelle cellule che le ricevono. Quelle parole guidano i processi biologici che ci tengono in salute. Si tratta di veri e propri pacchetti di parole che cambiano a seconda del programma che vogliono attivare nelle cellule che le ricevono. È per questo che le utilizziamo come terapie salvavita!
Comprendere il linguaggio utilizzato dalle cellule staminali rappresenta la strada che stiamo percorrendo per lo sviluppo di terapie biomimetiche avanzate in grado di risvegliare il potenziale rigenerativo del nostro corpo, quando annientato da una malattia o da un’infezione perde coscienza delle proprie capacità. Lo facciamo prendendo ispirazione dai processi che utilizza per funzionare e comprendendo gli errori che commette quando smette di farlo.
Le informazioni scambiate tra cellule staminali e cellule immunitarie hanno un potere enorme e guidano i processi biologici che ci tengono in salute. È per questo che le utilizziamo come terapie salvavita. Eppure, a volte capita che le lettere di quelle parole vengano assemblate in maniera incorretta, che il contenuto di quei pacchetti venga alterato e che si attivino nelle cellule riceventi meccanismi aberranti, con conseguenze negative sul funzionamento del nostro organismo. Comprendere il linguaggio utilizzato dalle cellule staminali rappresenta la strada che sto percorrendo per lo sviluppo di terapie avanzate in grado di educare il nostro sistema immunitario a proteggerci.
Ma se il corpo sa benissimo come reagire ad un insulto, da dove deriva questa incapacità di reagire? I processi biologici non si discostano molto dalle interazioni che avvengono nella società. L’effetto di un ambiente infiammato sulle cellule staminali, il cui potenziale si definisce sulla base delle informazioni che ricevono, mi ricorda spesso quello che l’esposizione a un ambiente tossico, chiuso, apatico ha sulle nuove generazioni.
La prima reazione è quella di dare il meglio di sé, mobilitarsi per raggiungere l’obiettivo, mostrarsi positivi e propositivi. Anzi, è proprio quando si trovano in un ambiente difficile che le cellule staminali producono segnali utili a riattivare le cellule circostanti, ricordare loro chi sono, sembra sia proprio la sfida a conferire loro un effetto terapeutico così potente. Se l’infiammazione persiste, però, come i giovani, anche le cellule esauriscono le loro risorse e smettono di lottare. Ed è in quei casi che c’è bisogno di un intervento esterno. La chiamiamo terapia cellulare.
L’ambiente in cui operiamo ha il potere di distorcere la natura di alcune parole e modificarne il significato, con un effetto devastante sul nostro corpo e conseguenze distruttive sulla nostra società. Ha il potere di sostenerci nel raggiungimento dei nostri obiettivi oppure di renderci insicuri e annientarci, per sempre. Non è così che inizia la strada verso la rinuncia a un sogno?
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