Al via la seconda edizione del Digital Day – 6 Dicembre Unitus Viterbo. Quest’anno nel corso del pomeriggio, dalle ore 15.00 (Aula 12 – Via Santa Maria in Gradi), andremo alla scoperta di come il digitale sta modificando la nostra società.
DIGITAL DAY – 6 Dicembre ore 15:00 – UNITUS
Ne parlano:
- Paolo Portoghesi – Architetto, docente di geoarchitettura all’Università La Sapienza, membro dell’accademia dei Lincei – Verso una nuova geoarchietettura
- Mario Pacelli – Docente Universitario Diritto e Storico delle Istituzioni –La democrazia al tempo del digitale
- Aldo Di Russo – Responsabile dei progetti culturali di Artifactory – L’anello mancante: la rivoluzione digitale tra beni culturali e industria creativa
- Maurizio Primanni – Fondatore e CEO di Excellence Consulting – Da Montesquieu a Blockchain: come l’intreccio digitale/finanza contribuisce a creare il “quarto potere”
- Alberto Pasquini – Fondatore e Presidente di Retail Design Italy – Retail ibridation! Dal negozio fisico al digitale con empatia.
- Sergio Bellucci – Giornalista, saggista, scrittore, esperto nei processi di trasformazione digitale – La crisi come Transizione. L’emersione di una nuova formazione economico-sociale e nuovi rapporti di produzione.
- Nicoletta Iacobacci – Ethics HyperLeader, Hyperloop Transportation Technologies
Executive Board Member, Women’s Brain Project Professor Webster University Geneva end Jinan University, Guangzhou, China – L’etica e le tecnologie esponenziali: prendere coscienza delle implicazioni positive e negative del progresso. - Gino Roncaglia – Filoso, saggista, professore associato e direttore del Master universitario in e-Learning Unitus Viterbo – Il digitale tra frammentazione e complessità
- Mario Pireddu – Professore associato, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in “Informazione Digitale”, UNITUS – Il ruolo della formazione per la cittadinanza digitale
Coordina l’incontro Giampaolo Sodano – Giornalista, manager televisivo e Direttore di Moondo.info
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Argonauti nella Noosfera*
Quando finalmente la nave Argo approda sulle coste elleniche, gli argonauti si rendono conto che al termine di quell’avventura non portano con sé solo il prezioso e magico vello d’oro. Ma ognuno ha acquisito doni più grandi come la coscienza dell’essere e la conoscenza dell’ignoto.
*Noosfera deriva dal vocabolo greco “Nous” che indica la mente, l’intelletto umano, per Noosfera si intende la complessità dell’intelligenza umana sul pianeta.
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Nuovi saperi stanno trasformando radicalmente i rapporti tra gli uomini e tra uomo e macchina. Il computer è diventato il nostro secondo cervello, fonte d’informazione e luogo della memoria.
La comunicazione tra computer in rete ha creato nuova intelligenza e ha distribuito conoscenza. Determinando una reazione a catena che sta modificando il nostro stile di vita.
Abbiamo dovuto imparare a dialogare con il computer, una nuova alfabetizzazione. Poi è arrivata la rete, che non è un medium, non è un surrogato di tv e giornali, non è comunicazione, è un modo di vivere. I social ne sono l’esemplificazione più evidente.
Come argonauti digitali vi proponiamo un viaggio. Un viaggio fantastico nei nuovi spazi della conoscenza e della comunicazione: alla scoperta di come il digitale sta modificando la nostra società.
Globalizzazione digitale
I nuovi paradigmi non riguardano nuove tipologie di software ma l’incremento esponenziale del numero di utenti e la riaffermazione del web come piattaforma universale per la circolazione di contenuti.
Questo è lo tsunami che sta sconvolgendo il mercato e la società nel suo complesso. Il gorgo da cui prende forza il turbine: una comunità sempre più preparata, ambiziosa, pretenziosa e intraprendente che non accetta più i limiti di schemi chiusi.
La rete non è comunicazione, è relazione sociale. La vera, grande, profonda ed inevitabile rivoluzione del nuovo millennio è la contestualità di globalizzazione e digitale. Un nuovo scenario e nuovi poteri tanto forti quanto autonomi.
Tracciare nuove vie?
Viviamo un momento storico per alcuni versi straordinario, per altri versi traumatico. I ritmi accelerati del cambiamento sconvolgono le strutture socioeconomiche delle nazioni e determinano situazioni critiche per milioni di persone colpite dallo “choc del futuro”.
Proprio il trauma ed il disagio nella terra degli argonauti erano thaumazein un disequilibrio che provocava una krisis. Parola che per qualche strano prodigio della storia per noi indica disagio e sgomento, mentre in quelle terre era la forza che poteva indurre l’uomo a trovare la strada verso un avvenire migliore.