Ogni anno escono migliaia di “Professionist* del digitale” dalle Università. Qualcuno riuscirà a farsi strada nel mondo Big Company partendo da “stagista sovramasionato” per arrivare a “manager sovrastressato”. Altri (la maggior parte) finiranno per diventare L’INTERO UFFICIO MARKETING di Metalmeccanica s.r.l. oppure, Dio abbia pietà di loro, freelance che fanno post un tanto al chilo.
Fatto sta che tutte quelle slide piene di case history di successo, o roboanti fallimenti di comunicazione, sono ben lungi da quello che andremo veramente a fare una volta appesa la nostra corona d’alloro in cameretta.
Torniamo a “Gigi il mago del cacciavite” che vuole vendere con i social, che pensa che gli unici costi legati al web siano quelli relativi al modem, che compone il 98% del tessuto imprenditoriale italiano e che, per forza di cose, assorbirà il 90% della forza lavoro dalle Università.
Ecco…
Nessuno ti prepara a gestire Gigi, neanche buona parte dei pragmatici corsi post-laurea che ti ritroverai spintanemente a seguire quando capirai che la mole di pagina fotocopiate che hai studiato, mal si applicano al “mondo reale”.
E allora dai, se sei un professore spiegalo, se sei uno studente richiedilo.
La case study di Coca-Cola non deve sparire perchè comunque ispira, ma Gigi lavora con marketing geolocalizzato a 3Km di raggio. È tutta un’altra roba.