E’ opinione diffusa che la Rete sia il luogo di una comunicazione superficiale, un susseguirsi di botta e risposta, che alimenta il conflitto ed azzera il confronto. Quello che conta è stare sul pezzo, velocità, immediatezza, ma anche superficialità. Non è raro che una notizia venga data prima da un semplice cittadino sul suo profilo social che da un giornale digitale, o che questo ultimo (nato con la possibilità di offrire al lettore fotogallery, video, audio, link, ecc.) finisca con il fornire meno informazioni di uno cartaceo che esce il giorno successivo.
“Stiamo entrando in un’era nuova piena di opportunità che affida a ciascun individuo il potere straordinario di partecipare direttamente alla formazione di notizie ed opinioni”, scrive Vittorio Meloni ne Il crepuscolo dei media.
“Internet è uno strumento straordinario utile all’aggregazione di gruppi sociali […]Parlare contro qualcuno o qualcosa nel tentativo di creare consenso. È un fenomeno a cui assistiamo tutti i giorni, a tutte le ore, ogni volta che entriamo sulla rete e leggiamo i post su Twitter o su Facebook. E’ chiaro che a questo punto la leadership diventa “molecolare”, come si usa dire “uno vale uno”: ma questo è la negazione dell’idea stessa di leadership” (Giampaolo Sodano).
Ecco appunto, l’idea di una “leadership” molecolare (cui accenna Sodano nel libro To Be Digital) mi affascina per la sua contraddizione in termini, riconosciuta dallo stesso autore. E difatti sarebbe più corretto definirla “influenza molecolare”. In Rete siamo tutti alla continua ricerca di “influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico”, che è esattamente la definizione che il vocabolario Treccani dà di Influencer: “Personaggio di successo, popolare nei social network e in generale molto seguìto dai media, che è in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico”.
Ma allora qual è la differenza tra un influencer ed un leader?
La risposta ce la dà Simon Sinek: “Ci sono solo 2 modi per incidere sulle scelte e sul comportamento delle persone: influenzarle oppure ispirarle”.
Ecco, a mio avviso la differenza tra l’influencer ed il leader è tutta qui, nei verbi che ne descrivono l’azione. Il primo influenza, in qualche modo “manipola”, il secondo ispira. E volendo potremmo aggiungere che il primo influenza per vendere, il secondo ispira perchè ha una visione. Un grande leader non necessariamente fa grandi cose, ma consente alle persone di raggiungere grandi risultati.
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