Conti online gestiti da app, pagamenti digitali, ma soprattutto micropagamenti da smatrphone, una riflessione sulla rivoluzione digitale della valuta.
Negli ultimi mesi navigando su internet, ho trovato ripetuti accenni a nuovi conti online con zero spese. Pensati per i giovani e completamente gestibili da app. Dopo un po’ di ricerca ho scoperto che senza dubbio le migliori offerte erano due. Una rappresentata da Hype (Banca Sella) e l’altra da N26 (banca autonoma completamente online senza sportelli fisici).
In prima analisi sono molte le cose che accomunano i due conti online:
Da subito è possibile notare come il digitale cerca di adattarsi a procedure macchinose, che fino a pochi anni fa venivano eseguite fisicamente.
Dopo aver scaricato l’app della banca (Hype o N26), il riconoscimento della persona adesso avviene attraverso un selfie. Non c’è necessità di fotocopie di documenti, ma semplici foto fatte dallo smartphone.
Basta poi riempire un modulo con le proprie generalità e l’attivazione è completata. Sarà poi un corriere a recapitare a casa del cliente una carta che, mai come oggi, sembra essere un mero dispositivo di accesso al mondo di internet.
Andando più affondo nella navigazione delle due app, si scopre che l’internet banking si è evoluto, presentando nuove caratteristiche da piattaforma social.
Come è accaduto prima in altri ambiti del web, adesso i trasferimenti di denaro assomigliano più alla messaggistica istantanea che alla vecchia burocrazia. Usando semplicemente un contatto del proprio smartphone (o una mail) sarà possibile trasferire denaro in modo istantaneo ai propri amici. Facile come inviare un messaggio.
Certo un metodo “antico” concepito già da Elon Musk con PayPal, ma la tecnologia ha fatto passi da gigante ed i micro-pagamenti cashless diventano lo strumento della valuta del futuro.
A questo punto è bene citare una start up italiana che ha stravolto il mondo dei pagamenti digitali. Satispay è un’app che consente di effettuare transazioni commerciali (o tra amici) senza nessun costo, da smartphone a smartphone. Come succede per WhatsApp o Messenger, ma invece di un messaggio si invia denaro.
Basta iscriversi e collegarsi ad un conto corrente dal quale poi viene caricato del credito sullo smartphone. A questo punto si può usare il servizio dell’app come una carta prepagata, ma senza i costi di transazione sotto i 10,00 €, e con tassi molto bassi per importi superiori.
Finalmente i pagamenti cashless si insinuano nel quotidiano e permettono un salto in avanti nel futuro. Pagare un caffè richiederà l’uso di uno smartphone e l’accesso ad un portale.
Spesso le novità possono spaventare e sicuramente un mondo in cui tutti stanno sempre al cellulare può sembrare distopico anche a chi scrive. Ma la digitalizzazione selvaggia di questi ultimi venti anni sembra essere arrivata ad un picco di maturità ed efficacia.
Da una parte sono stati abbandonati prototipi che immergevano fisicamente l’essere umano nel digitale. Dall’altra si è affinata l’arte di sviluppo software che ha donato agli smartphone la capacità, ancora illimitata, di migliorare singole abitudini quotidiane di un gran numero di utenti. Semplificandole, velocizzandole e rendendole accessibili.
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