Questo è un problema che abbiamo tutti e ne parliamo sempre molto poco: essere un’agenzia SEO e convincere i propri clienti affidarsi del nostro lavoro non è assolutamente una passeggiata in salute.
Oggi voglio strapparvi una riflessione, da ambo le parti, perché lo diceva pochi giorni fa l’illustre filosofo Luciano Floridi, su La Repubblica, parlando di ChatGPT e tutte le Intelligenze Artificiali a venire “L’evoluzione di queste tecnologie accelera. E accelera la sua accelerazione. In questo quadro bisogna capire cosa ne sarà della nostra società nel prossimo futuro“. Ecco, noi pensiamo proprio a questo: i lavori a ripetizione spariranno e sarà proprio la capacità di pensare a farci rimanere in piedi: non dobbiamo vendere tempo, ma competenza dichiarandola una volta per tutte.
Un’agenzia SEO a volte non riesce a raggiungere gli obiettivi che si è posta per tre motivi:
Ciò significa che quando si inizia un percorso SEO, si deve avere subito il coraggio di informare il cliente che abbiamo ottenuto dei buoni risultati con la nostra clientela, ma non è detto che, a parità di impegno, si avranno gli stessi risultati.
Se non si parte con le carte in tavola e la sincerità, senza paura di poter dire “Guardate, non sarà così semplice se questo è il budget che abbiamo, i tempi saranno più lunghi per ottenere risultati” o, semplicemente, “I vostri competitor e il settore in cui lavorate non permettono di avere risultati veloci se non utilizzando anche tutti gli altri canali“, il nostro cliente andrà in crisi e sarà sicuramente poco sereno nei nostri confronti.
Fare cultura significa aiutare i clienti che ci hanno scelto a comprendere precisamente in quale campo ci muoviamo, specie ora che andiamo incontro a modifiche velocissime del nostro modo di lavorare con l’avvento dell’intelligenza artificiale.
Per cui, il consiglio spassionato, quando ci troviamo di fronte all’opportunità di avere un nuovo cliente, è quello di chiarire immediatamente quali sono stati i nostri risultati, quali sono stati i nostri flop e perché lo sono stati.
Dobbiamo dichiarare subito che, come agenzia SEO, il nostro impegno è proporzionale al budget erogato e che non è più a buon mercato perché il canale è organico, è certo il miglior canale di conversione, ma è diventato anche il più difficile da raggiungere se non si veste adeguamente a seconda del settore e della competizione a parità di canali di conversione attivati.
Questo, non vuol dire che non ci si debba lavorare, ma che si deve da subito comprendere che il ROI è più lungo rispetto ad altri canali di conversione ma, una volta avviato, porta immense soddisfazioni in termini di conversione e fidelizzazione.
In questo caso, come Agenzia SEO, dobbiamo sempre è essere veri partner delle altre agenzie che ci contattano per supportarle. Le agenzie web o di comunicazione, spesso, non hanno un reparto interno per il posizionamento organico, ma utilizzano agenzie SEO come la mia, che sono specializzate per i progetti in cui è necessaria la nostra esperienza.
Collaboriamo da anni con diverse agenzie sul territorio io, in primis, adoro farlo e mi diverte moltissimo poter entrare nel flusso di processo di queste agenzie e vederle crescere accanto a noi.
In questo caso, portate il vostro processo all’interno dell’agenzia, condividetelo, applicatelo, siate presenti come foste colleghi, perché non potrete decidere direttamente come comportarvi con il loro cliente ma, sicuramente, potrete fornire un valido supporto per raggiungere i risultati attesi.
Per chi si occupa di SEO, poter lavorare con altre agenzie è un grande arricchimento. Ovviamente, si partecipa a molti più progetti, si conoscono molte più persone e, con esse, le loro expertise. Non dimentichiamoci che fare SEO significa dover conoscere davvero più mondi possibili e questo è sicuramente uno dei modi migliori.
Che cosa vi consiglio? Non scendete a compromessi con le attività che dovete svolgere per i loro clienti, perché magari c’è meno budget, perché non sanno stimare precisamente il vostro lavoro o perché credono di aver già dato supporto a quello che farete.
Firmate fin da subito un patto di non concorrenza e una bella NDA, se l’agenzia lo ritiene necessario, si sentirà al sicuro. In fin dei conti, dovrebbe interessare il guadagno e non tanto il bollino da applicare sul sito alla voce: abbiamo lavorato per. Credo, anche, che nel 2023 non dovremmo più nasconderci dietro un dito, evitando di dire ai nostri clienti che ci affidiamo a partner verticali per fornire maggiori risultati, ma questo è un altro discorso.
Dichiarate fin da subito che siete disposti a creare offerte insieme a loro per supportarli nell’ottenere contratti che siano di valore. Portate il vostro know-how con altruismo: se l’agenzia impara da voi, ogni contratto sarà sempre più semplice da gestire e se l’agenzia è intelligente, non sostituirà il fornitore, ma ne stringerà una duplice alleanza.
Ripeto, portate il vostro flusso di processo per la parte alla quale lavorate e siate rigorosi nel farlo rispettare. Avrete una responsabilità in più: far andare bene il loro cliente perché loro abbiano un bilancio in attivo. Abbiate voglia di partecipare alle loro riunioni, di dire la vostra, di investire più tempo nella prima fase del vostro rapporto per allinearvi velocemente e costruire le basi di una partnership duratura.
Non è vero che il cliente ha sempre ragione. Un’agenzia SEO, con i propri clienti, deve avere il coraggio di dire: “Tu preoccupati di produrre ciò per cui mi paghi per promuoverlo. Io mi devo preoccupare di far sì che il tuo fatturato aumenti con il miglior margine“.
Abbiamo viziato questo mondo dicendo chiaramente che tutti abbiamo possibilità nel web. Non è vero.
Facciamo percepire ai nostri clienti che hanno il diritto di dire quasi ciò che vogliono perché anche loro usano il web. Non siamo stati onesti negli anni con loro.
Non abbiamo detto che ci vuole tempo, che possiamo sbagliarci, che dobbiamo avere contratti di lunga durata e dobbiamo essere misurati sul lungo periodo per poter realmente portare un beneficio.
Non diamo al nostro cliente il supporto necessario per comprendere ciò che stiamo per fare e che è doveroso fare. E alla fine, ci ritroviamo a doverlo sopportare perché frustrato dalla mancanza di informazioni specifiche riguardanti il proprio business online.
In un progetto SEO, il cliente, così come in tutto il flusso di processo di un’agenzia web, è perennemente presente e fa parte del team. Va stimolato a fare ciò che noi sappiamo essere corretto.
Non è lui a dire a noi che cosa bisogna fare per portare a casa business dal nostro canale di conversione, ma siamo noi che dobbiamo far capire bene a lui quali sono le sue responsabilità rispetto al progetto e limitare i blocchi, convinto di saperne più di un’agenzia SEO. Di sicuro, il suo mercato lo conosce benissimo, ma quello che conosciamo in più noi è come il mercato opera online e non sta a lui decidere come catturarlo, ma di sicuro deve capire perché prendiamo una determinata strada.
Consiglio spassionato: dichiarate subito al vostro cliente che volete portare business online, perché resti con voi e cresca di anno in anno le attività digitali. Perché questo è sano per entrambi. Un cliente nuovo, lo sappiamo tutti, costa molto di più di un cliente che va in up-selling e sono certa che lo sappia anche il nostro cliente.
Smettiamola di pensare al raggiungimento del risultato senza sottolineare che non siamo PAGATI per APPLICARE ciò che lui pensa sia giusto, ma per dimostrare che i risultati raggiunti con gli altri clienti li possiamo raggiungere anche con lui.
Giulia Bezzi
Io porto sempre due esempi.
Il primo. Caro cliente, entra in un concessionario e chiedi una Puma. [NdR. È la mia auto, ne sono iper convinta, la consiglio a tutti se volete eleganza, efficienza, risparmio e praticità]. Al momento dell’acquisto, prova a chiedere caratteristiche non presenti a listino. Ciò che ti verrà detto è che non è possibile, che forse conviene scegliere un’altra auto, ma di sicuro nessuno andrà in produzione a creare la Puma che vuoi tu, come la vuoi tu, che di mestiere non produci macchine tra l’altro.
Il secondo esempio che porto è quello del chirurgo, al quale spesso dobbiamo la nostra vita nel momento in cui ci opera. Nessuno di noi penserebbe di rimanere senza anestesia per poter dire al chirurgo come operarsi. Generalmente, veniamo avvisati di come avverrà l’operazione, che cosa accadrà e quali saranno i risultati e, successivamente, verremo addormentati senza sapere davvero cosa accadrà al nostro corpo. Fiducia massima.
Ecco quello che un’agenzia Seo dovrebbe riuscire a dire ai propri clienti, che siano B2C o B2B. E lo so, non è semplice, ma io continuo a sperare che sia possibile, perché è davvero l’unico modo per portare valore e non farsi lasciare per un’altra agenzia SEO.
p.s. questo articolo è stato dettato, poi passato a chatgpt per il controllo grammaticale e di punteggiatura (qualche errore lo facciamo ancora) e, mentre correggeva, ho cercato l’immagine da associarci e lo snippet migliore. Ah, ho dormito di più, un tempo mi sarei dovuta svegliare alle 4.30 per consegnare alle 7.15. Adesso ho puntato la sveglia alle 5.30. Evviva!
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