La stampa 3D in cucina? Sembra proprio di si. E presto potremmo trovarci nella condizione di sentirci dire da nostro figlio: “Mamma, stasera per cena mi stampi la pizza?”.
Solitamente in Italia, quando si parla di innovazione nel mondo alimentare, tutti si mettono sulla difensiva e gridano “Eresia!”. A quanto pare non più. Già da qualche anno infatti il settore del “food printing” sta vivendo un periodo di grazia, vedendo il fiorire di un mercato totalmente nuovo che abbraccia ormai gli alimenti più disparati. Passando dalla cioccolata alla pizza 3D appunto.
Per quest’ultimo alimento poi si guarda già all’alta qualità, con collaborazioni come quella fra BeeHex e lo chef internazionale Pasquale Cozzolino, che ha contribuito al progetto di una macchina in grado di stampare pizze 3D. Mantenendo caratteristiche importanti come l’utilizzo del lievito madre.
Il motivo è piuttosto semplice, come per la normale produzione industriale, con la stampa 3D si ha modo di abbattere fortemente i costi di produzione. Mantenendo uno standard qualitativo estremamente omogeneo sui prodotti.
Per quanto riguarda poi i prodotti, e non solo gli alimenti, composti da miscugli, quindi da miscele di polveri e solventi, come potrebbe essere il cemento, il processo risulta particolarmente favorevole. Riducendo al minimo la perdita di qualità rispetto alle tecniche realizzative tradizionali ed ottimizzando tempi e costi di produzioni.
La dimostrazione è la nascita delle prime società in grado di stampare case in 3D. Ovviamente la stampa riguarda solo lo scheletro e le parti in muratura. Tutti gli altri lavori vengono eseguiti con tecniche tradizionali. Ma a guardar bene non manca molto prima che si possa dire di avere una casa interamente stampata in 3D, arredi compresi.
La prima abitazione di questo tipo costruita in Europa si trova a Milano, in piazza Beccaria, ad opera di Massimiliano Locatelli di Cls Architetti. Realizzato nel 2018, si tratta di un edificio di 100 mq distribuiti su un solo piano. Sono attualmente in corso gli studi per la realizzazione del secondo piano. Segno evidente che non sono ancora pienamente note le possibilità tecniche di questo sistema costruttivo. Ma l’entusiasmo generale è motivato dai promettenti risultati finora raggiunti.
Ad oggi le stampanti 3D iniziano a farsi largo nel mercato di massa, raggiungendo così prezzi abbordabili e prestazioni elevate. Ma purtroppo la gamma si limita ai modelli in grado di stampare polimeri plastici o vegetali. Materiali utilizzati principalmente per gadgettistica ed elementi d’arredo, in quanto ovviamente ogni modello è predisposto per stampare solo una limitata qualità di materiali.
Manca ancora del tempo quindi prima di frasi tipo “Te le ricordi le lasagne di nonna?! Come le stampava lei…”
Video – prima casa stampata in 3d
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