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AISM festeggia 70 anni di innovazione nel marketing: Milano 4 dicembre 2024

L’intelligenza artificiale al servizio del marketing: evoluzione o rivoluzione? è il titolo del Congresso Annuale di AISM – Associazione Italiana Sviluppo Marketing, in programma il 4 dicembre p.v. a Milano, presso la Sala Napoleonica di Palazzo Greppi (Università degli Studi di Milano – Statale).

Si tratta di una data importante, ricorrono infatti quest’anno i 70 anni dalla fondazione dell’Associazione, da sempre impegnata a sostenere professionisti ed imprese che operano nel settore del marketing e della comunicazione.

Il tema scelto quest’anno non poteva che essere l’Intelligenza Artificiale (IA), che si presenta come la chiave per un marketing più etico, sostenibile ed innovativo. Insieme ad ospiti autorevoli esploreremo come l’IA stia ridefinendo il panorama del marketing, offrendo nuove opportunità per creare valore sia per i clienti che per la società.

L’intelligenza artificiale: un’alleata o una sfida?

Questa tecnologia in rapida evoluzione rappresenta una frontiera ancora inesplorata per molti, capace di suscitare timori ma anche straordinarie possibilità. Nel marketing l’IA offre strumenti per trasformare strategie, interpretare dati e migliorare le interazioni con i target. Ma come integrare queste innovazioni in modo etico ed efficace?

Massimo Giordani, Presidente AISM, sintetizza così il valore di questa discussione: “I 70 anni di AISM raccontano la storia del marketing in Italia, il tema di questo congresso rappresenta la chiave per il suo futuro. Questo è lo spirito che caratterizza la nostra associazione, saper guardare avanti senza dimenticare il passato, con una giusta dose di cautela verso ciò che non si conosce, ma anche con tanta curiosità e voglia di sperimentare per riuscire a cogliere le opportunità che sempre l’innovazione offre. I modelli di IA, per quanto siano ancora in uno stadio infantile della loro evoluzione, stanno già cambiando il modo in cui lavoriamo e in cui ci relazioniamo con le informazioni, per questo abbiamo deciso di parlarne in questo congresso”.

Un evento imperdibile per professionisti ed appassionati di marketing ed IA

Il Congresso si terrà mercoledì 4 dicembre 2024, dalle 08:45 alle 13:30, presso la prestigiosa Sala Napoleonica di Palazzo Greppi, Università degli Studi di Milano (via S. Antonio, 12). L’evento è gratuito edaperto a tutti previa registrazione su Eventbrite.

Aism congresso 2024

Programma

ore 08:45 – 09:15 | Registrazione Partecipanti
ore 09:15 – 09:25 | Saluti di Benvenuto e Apertura Lavori
− Esponente dell’Università Statale
− Massimo Giordani Presidente AISM – Associazione Italiana Sviluppo Marketing
Introduzione al tema: Marco Camisani Calzolari Docente Universitario, Autore, Divulgatore Scientifico, Cyberumanista

ore 09:25 | Inizio Lavori
Marketing e Intelligenza Artificiale: scenari possibili
Massimo Giordani Presidente AISM – Associazione Italiana Sviluppo Marketing
Intelligenza Artificiale e nuove tribù del consumo
Elio Franzini – Professore Ordinario Dipartimento di Filosofia Piero Martinetti Università degli Studi di Milano
AI INCLUSIVE. ALL INCLUSIVE: Marketing e Comunicazione per un Futuro senza Barriere
Luca Borsoni Previdi – Managing Partner & Creative Director ASBorsoni, Associato AISM

AI e MARKETING: soluzioni intelligenti per promuovere una alimentazione consapevole
Luigi Bonizzi – Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche, Università degli Studi di Milano
Marketing Convergente B2B-B2C guidato dall’AI: dall’Industria 4.0 alla 6.0 nella Catena di Valore della Ceramica
Davide Settembre Blundo – Innovability Manager di Gresmalt Group, Associato AISM
DomAnI Tecnologie e comunità, una sfida all’insegna dei valori
Gaetano Fausto Esposito – Docente di Economia Politica e Direttore Generale del Centro Studi G. Tagliacarne Fabrizio Bellavista Partner Emotional Marketing Lab, esperto Intelligenza Emotiva, Associato AISM

ore 10:55-11:15 | Networking Break

Etica, regole e responsabilità nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale
Elvira Oliva – Regulatory Affairs Manager di CRIF, PhD student in EU Law, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Generative AI come abilitatore di un nuovo modo di fare Marketing e Comunicazione nel Private Banking
Stefano Harak – Head of Digital Marketing & CVM, Banca Generali
Intelligenza Artificiale e Sviluppo Cognitivo. Un pericolo per i giovani e non solo…?
Marcello Foa Giornalista – conduce “Giù la maschera” su Rai Radio 1, Docente universitario ALMED/Cattolica
Come diventare un’azienda AI-powered
Fabio Moioli – Technology, Media, Telecommunications & Services Practice Consultant, Spencer Stuart Milan

TAVOLA ROTONDA
Interverranno:

Mattia Affini – Presidente Aldia Cooperativa Sociale
Luigi Bonizzi – Professore Ordinario Dip. di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche, Università degli Studi di Milano
Marcello Foa – Giornalista, conduce “Giù la maschera” su Rai Radio 1, Docente universitario ALMED/Cattolica
Elio Franzini – Professore Ordinario Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” Università degli Studi di Milano
Damiano Fuschi – Assistant Professor in Comparative Public Law, Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale, Università degli Studi di Milano
Modera gli interventi: Massimo Giordani Presidente AISM Associazione Italiana Sviluppo Marketing

ore 13:30 | Conclusioni e Chiusura lavori
Massimo Giordani – Presidente AISM – Associazione Italiana Sviluppo Marketing

AISM: 70 anni di innovazione nel marketing

Fondata nel 1954, AISM è la prima associazione italiana a promuovere lo sviluppo della professionalità nel marketing. Grazie a seminari, convegni e pubblicazioni, l’associazione si pone come punto di riferimento per affrontare le sfide di un mercato sempre più complesso.

Per informazioni e registrazioni:
📧 info@aism.org
📞 +39 324 0735049
🌐 www.aism.org

TeamSystem e MailUp: insieme per rivoluzionare la messaggistica con gli RCS

La tecnologia RCS (Rich Communication Services) sta cambiando il volto della messaggistica, guadagnando terreno nel marketing digitale grazie a un aumento dell’adozione da parte delle aziende pari al 36% in più rispetto all’anno scorso. Questo tipo di messaggistica, che può generare tassi di conversione fino al 140%, sta diventando un alleato fondamentale per le imprese che vogliono migliorare la loro comunicazione e ottenere risultati concreti. Più di una semplice evoluzione degli SMS, gli RCS offrono una soluzione sicura, interattiva e multimediale, in grado di ottimizzare il marketing e potenziare l’engagement.

Rispetto ai tradizionali SMS, limitati al solo testo, gli RCS permettono alle aziende di arricchire i loro messaggi con immagini, caroselli, pulsanti call-to-action (CTA) e campi dinamici personalizzati. Ciò rende ogni comunicazione più coinvolgente e mirata, permettendo alle imprese di rispondere meglio alle esigenze dei clienti. Inoltre, gli RCS offrono un vantaggio non trascurabile in termini di sicurezza, con la certificazione dei mittenti che aiuta a prevenire frodi e phishing.

Un altro aspetto fondamentale è la velocità di interazione e la certezza che il messaggio arrivi al destinatario. Gli RCS, infatti, eliminano i limiti di caratteri e rendono l’invio più immediato e sicuro, migliorando l’esperienza sia per l’utente finale che per le aziende che lo utilizzano. Grazie a queste caratteristiche, gli RCS si presentano come una tecnologia all’avanguardia per potenziare le comunicazioni aziendali.

TeamSystem, leader nelle soluzioni digitali per il business, ha scelto di essere tra i primi in Italia a lanciare il canale RCS grazie alla collaborazione con MailUp, offrendo ai propri clienti un’opportunità innovativa in anticipo rispetto ai competitor.

A livello globale, infatti, gli RCS stanno rapidamente guadagnando popolarità: il 26% degli utenti li utilizza già, e l’adozione continua a crescere. Nonostante WhatsApp resti la piattaforma di messaggistica più utilizzata (51%), gli RCS si stanno imponendo grazie alla loro capacità di offrire un canale più sicuropersonalizzabile e interattivo, con una performance decisamente superiore ai classici SMS.

Una tecnologia che registra una crescita del 36% e offre alle aziende un tasso di conversione fino al 140%Nonostante le loro avanzate funzionalità, gli RCS sono anche facili da usare. Grazie a un sistema intuitivo, le aziende possono creare messaggi personalizzati e pianificarne l’invio in modo semplice e rapido, ottimizzando così tempo e risorse. Le potenzialità di questa tecnologia sono ampie e, per chi desidera conoscere meglio le sue caratteristiche, è disponibile un’infografica dettagliata realizzata da MailUp che spiega come sfruttarla al meglio.

Articolo scritto in collaborazione con MailUp.

Intelligenza artificiale generativa utilizzata solo dal 15% dei manager. Motivo? La mancanza di conoscenza

L’intelligenza artificiale generativa rappresenta senza dubbio una delle innovazioni tecnologiche più dirompenti e promettenti degli ultimi anni. Come spesso accade con le grandi rivoluzioni, questa nuova tecnologia si scontra però con una certa diffidenza, una innata resistenza, da parte di molti manager e professionisti.

E’ solo difficoltà ad accettare il cambiamento? O è la conseguenza di una inadeguata cultura e conoscenza del fenomeno?

Secondo i dati riportati a livello globale solo il 15% dei manager utilizza con continuità l’intelligenza artificiale generativa all’interno dei propri contesti lavorativi, nonostante le previsioni di crescita del mercato che entro il 2032 dovrebbe raggiungere i 500 miliardi di euro (+2250% rispetto al 2023).

Generative AI Week

AI: qual è il motivo di tanta diffidenza?

Per quasi un manager su due la principale ragione è la mancanza di cultura e conoscenza dell’innovazione. È quindi fondamentale investire in iniziative di formazione e divulgazione, per colmare questo gap e permettere ai professionisti di comprendere appieno le potenzialità offerte dalla Gen AI.

In questo contesto vanno inquadrati e sostenuti con fermezza eventi come Generative AI Week, organizzato da IA Spiegata Semplice, un’opportunità che nessun professionista dovrebbe lasciarsi sfuggire per approfondire l’argomento e scoprire come applicare concretamente questa tecnologia all’interno dei propri contesti aziendali.

Generative AI Week 2024

Durante la Generative AI Week, che si terrà dal 18 al 22 novembre, in modalità 100% online e del tutto gratuita, sono previsti oltre 10.000 partecipanti e più di 50 lezioni tenute da esperti di fama internazionale, come Guido Scorza del Garante della Privacy e Virginia Padovese di NewsGuard Technologies.

L’obiettivo secondo Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori di IA Spiegata Semplice, è quello di “mettere al corrente manager, imprenditori e professionisti di tutti gli aspetti legati all’intelligenza artificiale generativa, acculturandoli e facendo loro vedere come utilizzare al meglio questa tecnologia all’interno del loro contesto lavorativo”.

Ma quali sono i principali ambiti di applicazione della Gen AI che possono essere sfruttati dai manager e dalle aziende?

Secondo gli esperti l’IA può rivelarsi estremamente utile come “automatic report maker” per elaborare in autonomia report dettagliati a partire da grandi volumi di dati, come “email generator” per creare bozze di messaggi da personalizzare, come “brainstorming supporter” per generare spunti creativi durante le riunioni, come “time optimizer” per strutturare agende di lavoro efficienti, come “staff coach” per realizzare contenuti formativi per i dipendenti, e infine come “personal assistant” per gestire in modo efficace le conversazioni con i clienti.

Ma sono solo alcuni esempi, le potenzialità offerte dalla Gen AI sono davvero molteplici e possono portare a significativi miglioramenti in termini di produttività, efficienza e qualità del lavoro.

Speaker 2024 AI Gen

Come sottolineato dagli organizzatori della Generative AI Week, “ogni qual volta che si ha a che fare con un grande potere, bisogna essere ancora più responsabili e consapevoli dell’innovazione che si ha tra le mani”.

È fondamentale che manager e professionisti acquisiscano una solida cultura digitale ed una profonda conoscenza di questa tecnologia, in modo da poterla sfruttare al meglio senza incorrere in rischi o utilizzi impropri.

Iniziative come la Generative AI Week rappresentano un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono comprendere a fondo le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa ed imparare ad integrarla efficacemente all’interno dei propri contesti aziendali.

Solo attraverso una adeguata formazione e divulgazione sarà possibile superare le attuali resistenze e permettere a manager, imprenditori e professionisti di cogliere appieno i vantaggi offerti da questa nuova tecnologia, che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere e lavorare.

Advertising e politica: la campagna elettorale negli USA

Le elezioni del prossimo Presidente degli Stati Uniti si svolgeranno il 5 novembre ed in tutto il mondo c’è decisamente apprensione nel seguire le campagne dei due candidati, Trump e Harris.

I due rivali si sono affrontati sulla carta stampata ed in TV, dove l’ultimo confronto ha fatto cadere entrambi su alcuni punti ma chi ne è uscito di certo più penalizzato è stato proprio l’ex Presidente Donald Trump.

Paradossalmente, ciò che ne aveva decretato il successo nel 2016 ora lo sta penalizzando: i social network. La sfida precedente con Hillary Clinton (curioso il fatto che per la seconda volta Trump si scontri con una candidata donna) fu decisa grazie anche ad un’abilissima campagna social che smentì tutte le previsioni che confermarono comunque Clinton come la più votata a livello popolare.

Oggi, è dagli stessi social che si è scatenato il dissenso a causa delle esternazioni poco felici di Trump su diverse tematiche inerenti il gender gap. La frase sulle “gattare” in particolare ha generato una shitstorm con pochi precedenti nella storia delle elezioni, grazie anche all’intervento di Taylor Swift che si è ovviamente schierata con Harris.

Women’s March, associazione che si batte per una democrazia più femminista e multirazziale, ha annunciato una marcia verso la Casa Bianca tre giorni prima delle elezioni, il 2 novembre.

Per ribadire il proprio sostegno a Harris e soprattutto i punti caldi contestati a Trump, l’associazione ha realizzato alcuni manifesti OOH che girano per le città su furgoni. Qui sotto potete vederne alcuni esempi.

Beh, a prescindere dal credo politico, sulla chiarezza del messaggio ci sono pochi dubbi.

“Vote Against The Hypocrisy”

Quello che ti serve sapere del Marketing: dibattito online sul futuro prossimo del Web. Iscriviti è gratuito!

Come distribuiamo il nostro budget? Quali saranno i canali da presidiare? Come dovremmo comportarci con le AI ovunque? Chi sarà primo su Google? Queste sono solo alcune delle domande che ci dobbiamo porre a ridosso dell’ultimo quarter dell’anno, quello in cui tutti siamo chiamati a decidere come sviluppare il business e, quindi, come distribuire il budget a nostra disposizione per il 2025.

Il mondo del web è in pieno fermento, tutto cambia alla velocità della luce e, in quest’ultimo anno, non possiamo negarlo: stare al passo è decisamente complesso.

Per questo, con &Love srl di cui sono Co-Founder, che da sempre crede nella potenza delle relazioni e del confronto, ha chiamato a raccolta alcuni degli esperti del digital, per donare, a tutti coloro che vogliono avere un punto di vista dettagliato, un dibattito online sul futuro prossimo del web.

WEBINAR GRATUITO GIOVEDI 26 SETTEMBRE ORE 18:00 –> ISCRIVITI SUBITO!

Grazie al supporto di WebinarPro, azienda esperta nell’organizzazione di eventi online digitali e, soprattutto, di webinar ad alta concentrazione di creatività, avremo con noi:

  • Assunta Corbo, autrice, divulgatrice, giornalista fondatrice del Constructive Network, con più di 200 giornalisti esperti di giornalismo costruttivo che modererà il dibattito online.
  • Salvatore Russo, Founder di &Love, una delle persone più capaci di raccontare Brand e Persone in Italia. Area di conoscenza: Brand Marketing e Event Marketing.
  • Luca Vanin, Founder di WebinarPRO, autore di un capolavoro didattico per i marketing, “Marketing Workbook” appena uscito. Partner di questi eventi e, soprattutto, fortemente orientato al Business. Area di conoscenza: Formazione ed Eventi online.
  • Flavio Mazzanti, CEO di Studio Samo, adora condividere informazioni e confrontarsi. Area di conoscenza: Mondo digital e business annesso.
  • Simona Ruffino, Brand Strategist e Neurobrand Specialist, ambizione e preparazione sono le sue caratteristiche. Area di conoscenza: Neuromarketing.
  • Marco Loguercio, Founder e CEO di FIND, Boutique di Performance Marketing, grandi pensieri, forte gentilezza, top i suoi post su LinkedIn, Area di conoscenza: SEO.
  • Teresa Tortora, Social Media Manager, dall’amore pazzesco per la strategia, ha cuore e creatività senza fine, esplosione di capacità. Area di conoscenza: social media marketing.
  • Gianpaolo Lorusso, ideatore del più grande evento d’europa per i matti della pubblicità, AdWorld Experience e uno dei massimi esperti italiani in materia. Area di conoscenza: Advertising.
  • Valentina Peracchi, Social&Community Strategist da 130.000 follower su IG. Naturalmente. Area di conoscenza: Social Media Marketing.
  • Alberto Riolfo, CEO di Websonica srl, grande esperto digital e uno dei migliori Sales Manager della Terra. Area di conoscenza: Business e Digital Marketing.
  • Luca Bozzato, il massimo esperto di LinkedIn in Italia, grande visione di insieme, forte conoscenza dell’area HR e Sales di grandi aziende. Area di conoscenza: LinkedIn.
  • Alessandro Angelelli: Direttore della testata giornalistica Moondo, Direttore Marketing di CuDriEc srl, Presidente di Assoinnovatori capace di intessere reti incredibili di collaborazioni. Area di conoscenza: Digital Marketing.
  • Gaia Provvedi: Business Designer&Strategist, Marketing Toys società benefit srl. Grande professionista, immensa studiosa, con una fortissima capacità analitica. Area di conoscenza: Business Development.

E, naturalmente io, dolcissima e sensibilissima, esperta del mondo SEO e Content Marketing. Attenzione, dico sempre, quando organizzo eventi: gratis non è “massì dai mi iscrivo e poi si vede” è voler contribuire alla divulgazione con altruismo, ma dietro c’è davvero tantissimo lavoro. Per cui non fatemi il torto di non presentarvi, non fatemi del male!

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Webinar futuro prossimo del Marketing e del Web

Marketing Forum 2024 a Milano: ultimi posti disponibili per rimanere al passo con le tendenze del marketing digitale

Il 20 e 21 novembre a Milano si terrà il Marketing Forum, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che lavorano nel campo del marketing e, nello specifico, del digital marketing.

Il panorama del marketing è in costante evoluzione, trasformato da tecnologie emergenti che obbligano a (ri)definire strategie ed obiettivi che si adattino di volta in volta ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori.

Per tutti i professionisti del marketing digitale è fondamentale rimanere al passo con queste trasformazioni. Ecco perché il Marketing Forum di Milano, in programma il 20 e 21 novembre 2024 presso l’UNAHOTELS Expo Fiera, rappresenta un’occasione unica ed irripetibile.

Si tratta di un evento che riunisce i maggiori esperti e leader del marketing digitale e che offre la possibilità di esplorare le nuove tendenze, approfondire le innovazioni, confrontarsi ed imparare direttamente dai migliori esperti mondiali.

Il ruolo del marketing digitale nel 2024

Il marketing digitale, supportato da software di intelligenza artificiale sempre più potenti, sta rivoluzionando il modo in cui le aziende comunicano ed interagiscono con i propri clienti. Al Marketing Forum, si toccano con mano questi temi, con l’opportunità di apprendere direttamente da esperti di calibro internazionale come Neil Patel e Joe Pulizzi, che discuteranno dei trend emergenti e delle innovazioni più recenti.

Con Neil Patel imparerai a padroneggiare il paid adv e massimizzare il potenziale SEO per generare rapidamente nuovo traffico, incrementare il ROI ed accelerare la crescita del business, mentre Joe Pulizzi insegnerà a generare nuovi pubblici, fidelizzare le audience e costruire un vantaggio competitivo differenziante. Ed ancora Giuseppe Stigliano per parlare di business innovation, Benedetta Giovanola ed Emanuele Frontoni di AI ed etica.

Marketing Forum

Le sfide e le opportunità del marketing moderno

Il Marketing Forum 2024 sarà caratterizzato da un ricco programma di sessioni incentrate su temi di grande rilevanza per chiunque operi nel marketing. Tra gli argomenti chiave, si parlerà di:

  • SEO e content marketing: strategie per migliorare la visibilità online e la generazione di lead di alta qualità.
  • Intelligenza Artificiale ed automazione: analisi dei dati con l’AI ed il modo in cui le aziende gestiscono le loro campagne digitali.
  • Omnicanalità e personalizzazione: creare esperienze di marketing su misura per ogni cliente, ottimizzando ogni touchpoint.
  • Neuromarketing: una visione su come le scienze cognitive e comportamentali possono essere applicate per aumentare la conversione e il coinvolgimento dei consumatori​.

Partecipare a questo evento ti permetterà di esplorare queste e altre sfide in compagnia di esperti che hanno saputo fare la differenza a livello globale.

Networking e opportunità di business

Uno dei grandi vantaggi del Marketing Forum è la possibilità di fare rete. Oltre ad apprendere nuove competenze e tecniche, l’evento ti offre l’opportunità di creare connessioni preziose con decision maker e potenziali partner. I momenti di networking, strutturati ed informali, permetteranno di ampliare la tua rete di contatti e creare nuove opportunità di business che potranno avere un impatto diretto sul futuro del tuo brand o della tua carriera.

Perché non puoi mancare

Partecipare al Marketing Forum 2024 ti consentirà di:

  • Restare aggiornato sulle ultime tendenze
  • Acquisire competenze pratiche
  • Sfruttare nuove opportunità di business

Non perdere questa occasione: acquista subito gli ultimi biglietti!

I posti per il Marketing Forum sono limitati ed i biglietti stanno rapidamente esaurendo.

Non lasciarti sfuggire l’opportunità di partecipare a uno degli eventi più importanti del settore.

Acquista subito il tuo biglietto per essere protagonista di questa due giorni dedicata all’innovazione ed al futuro del marketing.

Nasce AssoInnovatori APS: un ponte tra Innovation Manager ed imprese che vogliono innovare

“𝑼𝒏’𝒊𝒅𝒆𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒖𝒏 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒃𝒓𝒂𝒗𝒂 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒄𝒂𝒍𝒆 𝒔𝒊 è 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒕𝒂 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒄, 𝒑𝒐𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒏𝒅𝒆𝒏𝒛𝒂, 𝒑𝒐𝒊 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒆, 𝒇𝒊𝒏𝒐 𝒂 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒂𝒕𝒂”.

La frase è tratta dal libro “Nudge. La spinta gentile” di Thaler e Sunstein e si presta ad interessanti riflessioni.
Innanzitutto esprime un concetto valido in tutti i settori dell’attività umana, dalle idee appunto, al ciclo di vita di un prodotto, ma anche di un’azienda, di relazioni personali, finanche dei contenuti che generiamo.

Nella fase d’introduzione una nuova idea (un prodotto) può apparire radicale ed innovativa, spesso suscitando curiosità o scetticismo.
Successivamente, se riesce a catturare l’interesse di un pubblico (soddisfare un bisogno), inizia ad essere seguita da alcuni, divenendo qualcosa di chic.
Se il pubblico che segue aumenta, l’idea entra nella fase di crescita, diventa di tendenza e guadagna popolarità.
A maturità l’idea (prodotto) diventa mainstream, ovvero una norma accettata.
Infine, nel declino, ciò che un tempo era innovativo, chic, poi di tendenza ed infine normalità, può essere percepito come superato, vecchio, pronto per essere sostituito da nuove idee (nuovi prodotti).

𝐋𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐞𝐜𝐥𝐢𝐧𝐨, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐝𝐞𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐨 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐝, 𝐫𝐢𝐬𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐚𝐝𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐞𝐝 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞.

L’innovazione non è solo un mezzo per evitare il declino, ma una strategia per rigenerare continuamente il valore del prodotto e rimanere competitivi.
Le aziende che riescono ad implementare l’innovazione con successo evitano di diventare obsolete e riescono a guidare nuove tendenze nel mercato​​​.

🆕 Il 16 settembre in occasione di #RomeFutureWeek presenteremo AssoInnovatori APS, organizzazione no profit nata per diffondere la cultura dell’innovazione in ogni sua forma e creare un ponte tra Innovation Manager ed imprese che vogliono innovare.

Se vuoi saperne di più… inizia a seguire la pagina… stay tuned!


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Customer-centric marketing, l’importanza nella SEO

Nell’era digitale moderna, le aziende devono affrontare un panorama competitivo in continua evoluzione. Una delle strategie più efficaci per emergere è il customer-centric marketing, che pone il cliente al centro di tutte le iniziative aziendali. Questo approccio di marketing incentrato sulla profonda comprensione delle esigenze del pubblico possono tradursi in un aumento del traffico organico, in una migliore reputazione online e in una crescita esponenziale del business. Non solo migliora l’esperienza dell’utente, ma è anche essenziale per il successo della SEO (Search Engine Optimization). Scopriamo perché.

Che cos’è il customer-centric marketing

Il customer-centric marketing si concentra sul fornire valore al cliente in ogni punto di contatto, dall’acquisizione alla fidelizzazione. Questo approccio richiede una profonda comprensione delle esigenze, delle preferenze e dei comportamenti dei clienti. Le aziende che adottano una strategia customer-centric si impegnano a creare esperienze personalizzate e rilevanti, aumentando così la soddisfazione e la lealtà dei clienti.

Negli ultimi mesi, ho investito considerevoli energie nell’analisi della combinazione ottimale per generare traffico organico e ottimizzare il budget pubblicitario.

Le persone non sono numeri, sono individui con emozioni e aspettative.

I carrelli abbandonati rappresentano clienti insoddisfatti, non semplicemente transazioni non completate. Gli utenti che cercano risposte sono persone desiderose di imparare, non solo visitatori in cerca di informazioni rapide. I commenti negativi non sono semplici critiche da gestire, ma riflettono la frustrazione di individui reali che richiedono attenzione e soluzioni.

L’importanza del customer-centric marketing per la SEO

Il customer-centric marketing riveste un ruolo importante nel successo delle strategie di SEO, in quanto promuove la creazione di contenuti di qualità e rilevanti che rispondono direttamente alle esigenze dei clienti. Questo approccio è fondamentale per ottenere un miglior posizionamento nei risultati di ricerca di Google, che premia i siti web in grado di offrire contenuti utili e approfonditi. Per questo motivo, comprendere a fondo le ricerche dei propri clienti e fornire risposte esaustive diventa essenziale per una strategia SEO efficace.

L’ottimizzazione dell’esperienza dell’utente (UX) è un altro pilastro del customer-centric marketing che influisce positivamente sulla SEO. Un sito web intuitivo e facile da navigare non solo migliora l’esperienza complessiva degli utenti, ma riduce anche la frequenza di rimbalzo e aumenta il tempo trascorso sul sito. Questi fattori sono considerati da Google durante la classificazione dei siti web. Un design orientato alle esigenze degli utenti, dunque, non solo soddisfa i visitatori ma contribuisce significativamente a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca.

Inoltre, il coinvolgimento e l’interazione con i clienti e prospect sono aspetti chiave che il customer-centric marketing valorizza. Attraverso contenuti interattivi e una presenza attiva sui social media, le aziende possono generare un numero maggiore di condivisioni e ottenere link in entrata, elementi che supportano e portano vantaggi alla SEO. Stimolare discussioni e interazioni non solo aumenta la visibilità del sito, ma ne accresce anche l’autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca.

Non meno importante è la personalizzazione e il targeting che rappresentano componenti essenziali di una strategia di marketing centrata sul cliente. L’utilizzo di dati e analisi per comprendere meglio i clienti consente di creare campagne di marketing più mirate ed efficaci. Questo, non solo migliora le conversioni, ma aumenta la pertinenza dei contenuti, fattore determinante per la SEO. I motori di ricerca, infatti, tendono a premiare i contenuti che rispondono con precisione alle query degli utenti, rendendo la personalizzazione un elemento chiave per il successo.

Creare contenuti di valore, ottimizzare l’esperienza utente, coinvolgere i clienti e personalizzare le campagne sono passaggi fondamentali per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca e garantire un successo duraturo nel panorama digitale odierno.

Come implementare una strategia customer-centric

Per implementare una strategia customer-centric si parte dalla ricerca dei dati con relativa analisi, alla creazione di buyer personas fino all’ottimizzazione dei contenuti, tutti elementi imprescindibili per raggiungere gli obiettivi prefissati. Capire i comportamenti dei clienti e rispondere efficacemente alle loro esigenze consente di creare un’esperienza utente unica e di ottenere un miglior posizionamento nei motori di ricerca, garantendo così il successo a lungo termine dell’azienda nel mondo online, ma non solo, ricordiamoci che online e offline sono due mondi che si influenzano tra loro, ma questo è un altro argomento. Andiamo avanti e vediamo insieme i principali quattro punti per una strategia customer-centric.

  1. Ricerca e analisi dei dati. Utilizza strumenti di analisi per raccogliere dati sui comportamenti dei clienti. Questo include l’analisi delle ricerche interne al sito, il monitoraggio delle interazioni sui social media e l’uso di sondaggi per ottenere feedback diretto.
  2. Creazione di buyer personas. Sviluppa profili dettagliati dei tuoi clienti ideali per comprendere meglio le loro esigenze e preferenze. Questo ti aiuterà a creare contenuti più mirati e personalizzati.
  3. Ottimizzazione del contenuto. Assicurati che il tuo contenuto sia informativo, utile e risponda alle domande dei tuoi clienti. Utilizza parole chiave in modo naturale e integrale nei tuoi articoli e pagine. Evita di scegliere parole che piacciono solo a te, trova il giusto compresso valutando cosa piace a te, cosa è appetibile per Google e cosa e come le persone cercano un determinato servizio, informazione o prodotto. Un mix strategico di questi elementi e i risultati arrivano.
  4. Miglioramento continuo dell’UX. Monitora costantemente le prestazioni del tuo sito web e apporta miglioramenti per garantire un’esperienza utente fluida e soddisfacente.

Adottare un approccio customer-centric nel marketing non è solo una scelta strategica, ma una necessità nel contesto digitale in cui viviamo. È un modo più umano di fare marketing perché va oltre la semplice transazione e costruisce una storia e un’identità di marca che i clienti vogliono sostenere e promuovere. Ciò implica una narrazione che risuoni profondamente con i valori e gli interessi del cliente, creando un legame emotivo che supera il convenzionale rapporto di acquisto e vendita.

Trasformare i clienti in fan del brand e raggiungere la fidelizzazione richiede molto più di una strategia di prezzo competitivo o di marketing aggressivo. È necessario un impegno costante e una visione più ampia in cui, oltre ai meravigliosi numeri di business ci sia spazio per esigenze, bisogni e aspettative delle persone, sono loro il cuore pulsante del business.

Questo impegno si traduce in un’esperienza cliente che non solo invita alla ripetizione dell’acquisto, ma anche alla crescita del brand, elemento fondamentale per diventare un vero “love brand”. Ecco perché, come specialisti SEO e marketer, dobbiamo spingere le aziende a rivoluzionare il modo in cui comunicano, guardando oltre i numeri immediati e costruendo una base di clienti leali e appassionati.

Chiusura negozi tradizionali: tutta colpa dell’ecommerce. Anche NO!

Negli ultimi dieci anni, 17.000 negozi hanno chiuso nelle grandi città italiane, con un calo del 9% tra il 2013 e il 2023. Bari, Roma e Torino hanno registrato le maggiori perdite, mentre Milano, Napoli e Reggio Calabria hanno visto una crescita nel numero di negozi (fonte: Infocamere).

Questi dati sono accompagnati tipicamente da una frase (vedi anche il Sole24Ore di oggi): “La chiusura è stata causata dalla concorrenza dell’ecommerce“.

No. Ma proprio no. É comodo dirlo e forse a chi lavora duramente in quel settore farebbe anche piacere ma i numeri sono altri.

In Italia la penetrazione dell’e-commerce di prodotto è poco superiore al 10%.

Una quota che, a fatica, è cresciuta lentamente di anno in anno (come a dire: le sirene – eventualmente – sono partite da lontano).
Le chiusure dei punti fisici (per altro invece fondamentali in una strategia multicanale) sono da attribuire ad altri fattori:

  • l’aumento dei costi in primis (canoni che schizzano alle stelle nelle grandi città),
  • la diminuzione del potere di acquisto dei consumatori (che ha impattato, per altro, anche sull’e-commerce),
  • la pandemia,
  • i grandi centri commerciali,
  • l’incapacità di adattare i propri modelli di vendita e, questo lo aggiungo io,
  • la non conoscenza delle lingue che non aiuta con i turisti (non ho dati, me la invento).

Sempre sul Sole24Ore di oggi: “un forte aumento degli acquisti sulle piattaforme e-commerce ha messo ulteriormente sotto pressione i negozi fisici”. Ma dove?

É vero che a “noi” del digitale piace sempre titolare che le cose vanno alla grande e che i numeri spaccano ma siamo sempre a poco più del 10% sul totale. L’e-commerce non sta uccidendo il retail, i negozianti hanno ben altri problemi se non vendono e non bisogna puntare il dito all’online.

Ci sono categorie merceologiche dove gli acquisti in rete hanno più presa (beauty e informatica, ma anche la moda ad esempio se la veleggia bene) ma non sono percentuali tali da mettere in ginocchio il retail che lavora bene.

Ora, giusto capire bene le ragioni delle chiusure dei negozi (tasse l’hanno scritto? non mi pare), ma non puntiamo sempre il dito verso l’e-commerce.

Notizie dal futuro: WMF2024

3 giorni intensi, pieni di incontri con vecchi e nuovi amici, di chiacchierate, molte risate, ma anche tanto lavoro e, soprattutto, quell’ascolto “attivo” di cui parlavo proprio nell’ultima newsletter. Questo è stato per me il We Make Future 2024.

Riassumere 3 giorni in un articolo… manco David Copperfield. Quindi mettiti l’anima in pace, c’è tanto da leggere, ma ti prometto che che se arrivi alla fine, qualcosa ti porti a casa!

Ho seguito vari stage, ma in modo particolare quelli dedicati al Brand ed all’AI. Questi gli interventi che mi hanno colpito maggiormente.

BRAND

Parlando di brand (tema che mi sta molto a cuore in questo periodo) Daniele Chieffi, Mirko Bruni e Nicolò Cappelletti, hanno provato a delineare i macro trend che definiranno i brand del futuro: 1) inclusività 2) sostenibilità e responsabilità sociale 3) comunicazione trasparente 4) no mega iniziative sociali che durano il tempo di una campagna social, meglio piccole azioni (anche local) ma seguite e consolidate nel tempo!

A monte di tutto ciò però ci sta sempre il prodotto. E meno male! Ma sentirlo ripetere mi ha fatto bene, con buona pace dei fuffaguru del marketing, che pensano si possa trascendere da un prodotto top per avere successo solo con la comunicazione ed il marketing. Bene così!

Valentina Falcinelli mi ha davvero sorpreso, per la capacità di semplificare in alcune slide la definizione dei codici di marca (visivi, sonori, olfattivi e verbali). Se t’interessa approfondire i concetti di “marketing sensoriale” vale la pena seguirla, anche perché usa una dialettica divertente e spiritosa. Brava!

Mariano Diotto ha approfondito alcuni concetti di neuromarketing, per aiutare i brand a comprendere meglio i processi decisionali dei consumatori ed adattare le loro strategie di marketing in modo più preciso ed efficace. Ti devi posizionare in un segmento di mercato già abbondantemente presidiato? Prova ad abbinare categorie semantiche distanti! ES. Pandora: settore gioielleria – categoria semantica gioielli + categoria semantica personalizzazione = Pandora il gioiello fai da te (personalizzato).

Alberto Collet ha raccontato come progettare un brand, partendo dall’analisi ed unendo le esigenze di clienti e collaboratori. Fondamentale la “coerenza”: 1) valoriale (tra clienti e comunicazione interna) 2) di posizionamento (tra clienti e collaboratori) 3) coerenza interna (tra collaboratori e comunicazione interna).

AI

Sergio Spaccavento ha dato una dimostrazione pratica di come le macchine oggi superino ampiamente il test di Turing. 2 poesie a confronto, qual è quella scritta dall’AI? E la maggior parte dei presenti (me compreso) ha indicato come “umana” quella scritta dall’AI. Istruttivo e divertente. Test che sicuramente utilizzerò per qualche mio speech.

Alessandro Mininno mi ha fatto riflettere sul concetto di lavoro. I robot hanno sostituito l’uomo nelle catene di montaggio, prima nei lavori ripetitivi e pesanti (muscolari), poi anche in quelli di precisione. Oggi possiamo immaginare l’AI come sostituto di tutti quei lavori “cerebrali muscolari”. Il punto vero, in questo caso, sarà riconoscere per tempo i lavori cerebrali di tipo muscolare. Quei lavori ripetitivi, standardizzati ed analitici, che delegheremo senza problemi all’AI.

Jacopo Perfetti si spinge oltre, affermando che, come professionisti, non saremo più chiamati per “cosa” siamo (avvocati, commercialisti, marketing manager, giornalisti), quanto per “come” lo siamo. Ed allora il personalbranding di ognuno di noi diventerà sempre più determinante nella scelta del cliente.

Andrea Cecchetti, proprio nel contesto di un personal branding sempre più indispensabile in futuro, ha illustrato alcune funzionalità di LinkedIn potenziate con l’intelligenza artificiale. E’ già possibile creare in modo automatico dei messaggi che vengono personalizzati sulla base delle tue competenze, in virtù delle competenze e delle possibili necessità del collegamento che stai contattando. E si può personalizzare anche il messaggio di follow up.

Marco Quadrella perfeziona questo ragionamento sostenendo come nel giro di qualche anno avremo gemelli digitali (digital twin) che svolgeranno per noi alcuni compiti di base, liberando tempo al professionista, che si potrà dedicare ad attività a più alto valore aggiunto per il cliente. L’AI in questo contesto non è un tuo “concorrente”, quanto lo sono invece i tuoi competitor che hanno già iniziato ad utilizzare questi strumenti.

Massimo Chiriatti è stato, come sempre, illuminante. Per me inizia ad essere un vero mito. Non tanto per quello che dice sull’AI (sempre ad un livello molto elevato), quanto per la capacità di accendere in me delle lampadine (pensiero laterale lo chiamerebbero quelli bravi). Massimo sostiene che una stessa parola può assumere diversi significati, a secondo del contesto e di chi la pronuncia. E fa alcuni esempi. Quando possiamo definire una macchina “autonoma”? Per un ingegnere una macchina è autonoma quando svolge da sola un compito (es. un robot in una catena di montaggio). Per un economista quando sostituisce lavoro umano, facendo risparmiare quel costo (es. un robot tagliaerba che sostituisce un giardiniere). Per un filosofo una macchina sarà autonoma solo quando sarà libera di scegliere (ed in questa accezione nessuna intelligenza artificiale, programmata su algoritmi, potrà forse mai esserlo veramente).

Ed eccola allora la lampadina che ha acceso.

Mi sono domandato perché dobbiamo arrovellarci nel cercare di definire cosa è l’intelligenza artificiale? Quando ancora non siamo riusciti definire univocamente cosa è l’intelligenza! Stando al Dizionario Treccani: “capacità di adattarsi a situazioni nuove o anche di modificare una situazione quando presenta degli ostacoli”.

Se l’uomo scatenasse una guerra nucleare (oltre a decretare il suo scarso livello di intelligenza) e scomparisse dalla faccia della terra, probabilmente qualche batterio si adatterebbe all’ambiente e resterebbe in vita.

Un batterio è intelligente? Più intelligente di un essere umano?

Io sono per lasciare da parte le definizioni e concentrarsi su quanto di buono possiamo fare con questi nuovi strumenti.

IMPAREREMO MAI AD ESSERE OBIETTIVI E CRITICI CON NOI STESSI?

CuDriEc al WMF
CuDriEc al WMF
  1. “L’AI non può essere creativa, perché impara da quanto già prodotto”. E’ stata un’altra affermazione frequente. Ora io mi domando: ma perché ognuno di noi su cosa si è formato? Io ho studiato su testi prodotti fino ad oggi, te non lo so. Ma se hai un segreto dillo! E l’AI? Ha fatto la stessa cosa. Con la differenza che di testi ha letto tutti quelli prodotti al mondo.
  2. “L’AI non scopre nulla di nuovo” Non del tutto corretto. I vaccini COVID-19 ed oggi i cosiddetti “superantibiotici” sono stati messi a punto grazie ad un massiccio impiego di AI.
  3. “L’AI rappresenta una rivoluzione equiparabile al telaio a vapore, all’energia elettrica, ad Internet…” e chi più ne ha più ne metta. E’ un’altra domanda che ho sentito spesso tra i vari speech. Tutti concordi nel dire che si, sarà “disruptive”, in molti settori… salvo quello dello speaker. “Ma ci sarà sempre bisogno del traduttore che saprà leggere tra le righe ed interpretare le sfumature del discorso”. “Ma ci sarà sempre bisogno del correttore di bozze, che con la sua esperienza sa rendere scorrevole il discorso”. “Ma ci sarà sempre bisogno del grafico, che in creatività non potrà mai essere superato da una macchina”. “Ma ci sarà sempre bisogno dell’esperto SEO che con la sua esperienza ottimizza il sito e sceglie parole chiave”. Ma… sempre un ma, quando si tratta di noi. Perché l’uomo è sempre progressista con gli altri e conservatore con se stesso.
  4. Alec Ross ha evidenziato come in Italia ci siano ancora troppi vecchi, quasi esclusivamente uomini, nelle posizioni apicali delle aziende. Va bene discutere e definire in mille modi il gender gap, meglio sarebbe agire, e farlo subito. Non farlo significa competere solo con il 50% dei talenti del nostro Paese. Semplicemente, non ce lo possiamo permettere.

Allargando il ragionamento all’intelligenza artificiale io credo che piuttosto che interrogarci sul cos’è, quanti e quali lavori sono a rischio, in quanto tempo, come regolamentarla (tutto corretto, sacrosanto e necessario), sarebbe meglio iniziare ad utilizzarla tutti, e subito. Non farlo significa competere con molto meno del 50% di potenza cerebrale. Semplicemente, non ce lo possiamo permettere.

A quel punto inizierei a rivalutare il batterio.