L’impatto della musica va oltre le nostre emozioni. In questo articolo, esploreremo l’influenza della musica sul cervello umano, su come i suoni possono influenzare i nostri stati d’animo, la nostra salute mentale e fisica, il processo di apprendimento e persino il nostro movimento.
Qual è la tua canzone preferita? La band che ti piace di più? Musica classica o hard rock? Queen o Beatles? Rondo o Shiva?
Come la Musica Stimola il Cervello e le Emozioni
La musica è un potente mezzo di comunicazione che coinvolge il cervello e le emozioni in modo unico. Studi scientifici hanno dimostrato che ascoltare musica attiva diverse aree cerebrali legate alla memoria, all’emozione, all’attenzione e alla coordinazione motoria. La musica evoca emozioni intense e stimola reazioni emotive profonde, spaziando dalla gioia alla tristezza, dalla serenità alla tensione. È utilizzata come terapia per gestire lo stress, l’ansia e il dolore. Inoltre, migliora le capacità cognitive, stimolando la memoria di lavoro, la coordinazione motoria e la creatività. L’ascolto musicale durante lo studio o il lavoro favorisce la concentrazione e aumenta la produttività.
La Musica come Strumento Terapeutico per il Cervello
La musica si sta rivelando un potente strumento terapeutico per il cervello, secondo le ricerche scientifiche. L’ascolto musicale può ridurre lo stress, l’ansia e la depressione, potenziando il benessere mentale attraverso la produzione di sostanze chimiche del cervello associate al piacere. Nella neuroreabilitazione, la musica favorisce il recupero motorio e la comunicazione dopo un trauma cerebrale.
Inoltre, viene impiegata nel trattamento di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson, stimolando la memoria e il movimento. La pratica musicale migliora le abilità motorie, cognitive ed emotive, coinvolgendo diverse parti del cervello e promuovendo la sua plasticità. La musica si configura quindi come una terapia accessibile ed efficace per il benessere mentale e la salute del cervello, offrendo un’esperienza coinvolgente ed emotiva.
Come la Musica Potenzia la Memoria e le Capacità Cognitive
La musica ha dimostrato di potenziare la memoria e le capacità cognitive, secondo recenti ricerche nel campo delle neuroscienze. L’ascolto musicale attiva le regioni cerebrali coinvolte nella memoria, nell’attenzione e nell’apprendimento, migliorando la capacità di memorizzazione. La pratica di uno strumento musicale stimola diverse abilità cognitive e favorisce la concentrazione. Inoltre, la musica promuove la plasticità cerebrale, creando nuove connessioni neurali e migliorando le abilità creative e di problem solving.
Il suo effetto positivo sull’umore e lo stato emotivo crea un ambiente favorevole all’apprendimento e alla memorizzazione. Ascoltare musica durante lo studio o il lavoro aumenta la concentrazione e la produttività. In conclusione, la musica rappresenta un alleato potente per potenziare la memoria e le capacità cognitive, attraverso l’attivazione cerebrale, la stimolazione della plasticità e l’influenza positiva sull’umore. Sfruttare il potere della musica può favorire una mente attiva e una migliore performance cognitiva nella vita quotidiana.
L’Effetto della Musica sulla Coordinazione Motoria e il Benessere Fisico
La musica ha un impatto positivo sulla coordinazione motoria e il benessere fisico. Studi dimostrano che l’ascolto di brani stimolanti migliora la coordinazione dei movimenti e la precisione. La musica sincronizza il ritmo interno del corpo con quello esterno, diventando un supporto per la danza e altre attività. Inoltre, riduce lo stress e l’ansia, stimolando la produzione di endorfine, favorendo così la resistenza fisica e riducendo la fatica durante l’esercizio.
La musica viene utilizzata nella riabilitazione fisica e negli allenamenti sportivi per migliorare le prestazioni. La sua capacità di sincronizzare, ridurre lo stress e promuovere il benessere la rende un’alleata preziosa per il miglioramento delle abilità motorie e uno stile di vita sano. Quindi, la prossima volta che ti alleni o ti muovi, non dimenticare di mettere le cuffie e lascia che la musica ti guidi verso il benessere.
Articolo a cura di: Niko De Notarpietro e Alessandra Petrea Denisa – Liceo Classico Colasanti – Civita Castellana
C’è da storcere il naso dopo così tanti anni di aula a progettare attività con corde, bastoncini, carte, fili di lana, …che portino: i team a organizzarsi in modo efficiente; le persone a comunicare in modo efficace; il singolo a riflettere sui propri comportamenti. Eppure la realtà virtuale è l’esperienza che permette di osservare tanto quanto le altre esperienze con un elemento in più e forse più potente.
Le emozioni sono amplificate, sollecitate da ciò che si vede, si vive completamente immersi, non isolati ma con gli altri e dall’esigenza di riuscire a comunicare ciò che vediamo a chi ci è vicino, per raggiungere un obiettivo comune e condiviso.
Lo scetticismo iniziale di alcuni partecipanti è cosa buona: fa sì che ci sia un approccio cauto, critico, esploratore per cui l’importante è non dire di no a priori quanto permettersi di ricredersi.
Questo è quello che emerge nei feedback finali da chi ha partecipato e chiede di dare ancora una sbirciatina a altri scenari.
Un’altra avventura con IDEGO – Psicologia Digitale per un corso di comunicazione efficace e grazie a Simone Barbato che ha sottolineato come tutto questo sarà a breve nella vita quotidiana così come è stato per gli smartphone.
L’azienda stessa, nel settore del lusso, ne ha riconosciuto il valore non solo per le competenze soft viste in aula, ma anche per la progettazione di corsi tecnici che allenino le persone ad apprendere la parte della produzione del prodotto.
La parte centrale dell’esperienza non è l’esperienza ma il de-briefing in cui si lavora per:
osservare cosa ha funzionato e cosa no
riflettere su quali comportamenti si attivano anche nel contesto professionale grazie all’uso di un gioco, un’esperienza, una metafora
individuare le nuove azioni da fare subito dopo l’aula e prendere l’impegno nel tempo per agire un cambiamento.
Nell’era digitale in cui viviamo, la sicurezza dei dati aziendali è diventata una priorità assoluta. Gli attacchi di tipo Ransomware, in particolare, rappresentano una minaccia crescente per le organizzazioni di ogni dimensione e settore. Questi attacchi sofisticati mettono a repentaglio la riservatezza e l’integrità dei dati, costringendo le aziende a pagare un riscatto per poter accedere di nuovo alle proprie informazioni vitali.
In questo contesto, il Cloud Object Storage si presenta come una soluzione potente e affidabile per proteggere i dati aziendali dagli attacchi di tipo Ransomware. Rispetto ai tradizionali sistemi di archiviazione, il Cloud Object Storage offre una serie di vantaggi che contribuiscono a mitigare il rischio di perdita o danneggiamento dei dati sensibili.
Cos’è un attacco di tipo Ransomware?
Il Ransomware è diventato uno dei tipi di attacco più diffusi e pericolosi nel panorama delle minacce informatiche. Questo sofisticato malware si infiltra nei sistemi informatici, blocca l’accesso ai dati e ai dispositivi della vittima e richiede un riscatto per ripristinare l’accesso. Il suo impatto devastante può causare danni finanziari, perdita di dati preziosi e interruzioni significative delle operazioni aziendali.
Le cause principali dell’insorgere del Ransomware possono essere attribuite a errori di configurazione e a software non aggiornato. Le vulnerabilità nei sistemi informatici, spesso dovute a configurazioni errate o lacune nella gestione della sicurezza, possono offrire un punto di ingresso per gli attaccanti. Inoltre, l’uso di software non aggiornato può esporre le reti aziendali a falle di sicurezza note che gli aggressori possono sfruttare.
Gli errori di configurazione possono includere la mancata applicazione di patch di sicurezza, l’adozione di password deboli o predefinite, la mancata segmentazione della rete e la mancanza di controlli di accesso adeguati. Queste vulnerabilità consentono agli aggressori di infiltrarsi nei sistemi, criptare i dati e richiedere un riscatto per il ripristino dell’accesso.
Inoltre, il mancato aggiornamento del software rappresenta un grave rischio di sicurezza. I fornitori di software rilasciano regolarmente patch e aggiornamenti per correggere vulnerabilità note e migliorare la sicurezza dei loro prodotti. Tuttavia, se le organizzazioni non implementano tempestivamente queste correzioni, lasciano le loro reti aperte agli attacchi dei Ransomware che sfruttano le falle non ancora risolte.
Affrontare la minaccia del Ransomware richiede una combinazione di buone pratiche di sicurezza e soluzioni tecnologiche avanzate. È fondamentale implementare una corretta configurazione dei sistemi, che includa l’applicazione regolare di patch di sicurezza, l’adozione di politiche di password robuste e l’uso di soluzioni di sicurezza avanzate come firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e antivirus aggiornati.
Inoltre, la consapevolezza degli utenti è un elemento chiave nella prevenzione degli attacchi di tipo Ransomware. Le aziende dovrebbero fornire formazione e sensibilizzazione per educare il personale sull’importanza di evitare link o allegati sospetti, di essere vigili nelle comunicazioni e di segnalare tempestivamente eventuali comportamenti anomali.
Il Cloud Object Storage: Una difesa affidabile contro gli attacchi di Ransomware e il ripristino dei dati
In questo contesto, il Cloud Object Storage si rivela una soluzione di backup e ripristino fondamentale per contrastare gli attacchi di Ransomware e garantire il recupero dei dati. Quando un’organizzazione subisce un attacco di Ransomware, il Cloud Object Storage offre una luce di speranza. Grazie a questa tecnologia, è possibile accedere alle copie di backup dei dati salvati in remoto e ripristinare i file critici senza dover cedere alle richieste dei criminali informatici. Il Cloud Object Storage permette alle aziende di conservare i dati in un ambiente sicuro, separato dalla rete principale, offrendo un livello aggiuntivo di protezione contro gli attacchi informatici.
La chiave per il successo nell’utilizzo del Cloud Object Storage come strumento di ripristino è la pianificazione e l’implementazione di strategie di backup adeguatamente progettate. Le organizzazioni devono garantire che i loro dati critici siano regolarmente copiati e archiviati nel Cloud in modo sicuro. Questa pratica garantisce che, in caso di attacco, esista una copia di backup affidabile a cui accedere per ripristinare i dati senza dover pagare un riscatto.
Una delle principali caratteristiche del Cloud Object Storage è la sua scalabilità e resilienza. Questa tecnologia consente di archiviare grandi quantità di dati in modo efficiente ed economico, riducendo al minimo i tempi di inattività durante il ripristino dei dati. Inoltre, grazie alla distribuzione dei dati su più posizioni geografiche, il Cloud Object Storage offre una maggiore protezione contro la perdita totale dei dati dovuta a eventi catastrofici o guasti hardware.
Oltre al ripristino dei dati, esso può svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione degli attacchi. La capacità di isolare i dati di backup in un ambiente separato impedisce agli aggressori di compromettere le copie di sicurezza, garantendo che le informazioni critiche siano protette e pronte per il ripristino. Inoltre, molte soluzioni di Cloud Object Storage offrono funzionalità avanzate di crittografia e protezione dei dati, fornendo un ulteriore strato di sicurezza.
È importante sottolineare che il Cloud Object Storage non è una soluzione completa per la sicurezza dei dati, ma rappresenta un elemento cruciale in un approccio olistico alla protezione dei dati aziendali. Le aziende dovrebbero adottare una combinazione di strategie di sicurezza, tra cui politiche di accesso rigorose, aggiornamento regolare del software, monitoraggio attivo della rete e formazione del personale.
Di giorno in giorno, vedo il proliferare di consigli su come utilizzare le AI per preparare le proprie strategie di posizionamento organico: dallo studio degli intenti di ricerca alla strutturazione delle architetture dei siti web. Dopodiché, mi sono arrivati dei preventivi tra le mani di chi vende, ancor peggio di prima, contenuti un tanto al chilo SEO oriented che poi, si dice, vengano controllati da freelance prima di essere pubblicati.
È fare disinformazione, eppure la stessa ChatGPT dica chiaramente che, non avendo accesso alle informazioni sui volumi di ricerca, ctr, cpc e tutte le metriche utili per struttura una strategia per il posizionamento organico, non può supportare in questa attività. Per ora.
[NdR dico sempre “per ora” perché “sempre in movimento il futuro è” diceva il saggio Yoda, e ci credo così tanto che ce l’ho tatuato sul braccio]
PER ORA, NON È POSSIBILE QUINDI:
strutturare una strategia basata sugli intenti di ricerca maggiormente efficaci;
ottimizzare contenuti SEO oriented;
verificare se i competitor sono ben posizionati su Google e per quali query, con che keyword, secondo quale intento di ricerca e per quale pagina nello specifico;
verificare l’andamento del nostro posizionamento organico rispetto ai competitor.
CERTO, si possono ottimizzare i tempi di scrittura sostituendo i “freelance” che prima scrivevano fandonie a grammatica opinabile. Che duro l’italiano, maremma…
CERTO, possiamo tutti propinare contenuti banali perché abbiamo educato che “tanto i contenuti non vengono letti”, nonostante tutti si possa vedere il traffico organico di blog o magazine con un semplice strumento di analisi.
CERTO, se prima si sguazzava in un mondo di mediocrità ora si sguazza in un mondo frattale di mediocrità, immettendo nel web contenuto AI generato e zero controllato per educare le AI a mantenere il nostro livello medio basso, replicando il modello frattale all’infinito.
QUAND’È CHE, INVECE, PASSIAMO AD USARE LE AI per liberare tempo per attività a scarso valore aggiunto e ci concentriamo ad educare il mercato digital a lavorare sul business del nostro cliente o di noi stessi perché abbiamo finalmente tempo per produrre meraviglia online?
Quasi 250mila conti aperti nel giro di una settimana, un miliardo di dollari depositati nei primi quattro giorni. Come già sai, Apple ha lanciato il suo conto di risparmio in collaborazione con Goldman Sachs e l’impero di Apple Finance. In nemmeno una settimana, sta correndo già velocissimo.
I dati non ufficiali di Forbes, ripresi dal Sole24Ore, dicono che, solo durante il primo giorno, gli americani vi abbiano depositato 400 milioni di dollari.
E l’operazione, per ora, ha anche il freno a a mano: il conto di risparmio Apple è limitato agli utenti statunitensi possessori di Apple Card (la carta di credito lanciata qualche anno fa dalla società californiana).
Il rendimento annuale è del 4,15%, più alto di tutti i competitor: Citi Bank, ad esempio, ha un tasso del 3,85%, Discover del 3,75%, American Express del 3,75%, Barclays del 4%; la stessa Goldman Sachs offre un rendimento più basso rispetto a quello della Casa di Cupertino: il 3,90%.
Qual’è la strategia di Apple? Accelerare nei servizi finanziari? Può essere, ad oggi contiamo:
➡ Apple Pay ➡ Apple Cash ➡ mPOS ➡ Apple Card ➡ Apple Pay Later e ora… ➡ Apple Savings.
La velocità con cui il brand corre è impressionante. É vero che, come tutte le fintech del caso, aprire il conto deposito è una operazione velocissima, molto bella e che regala una “esperienza” (come dicono i guru) entusiasmante ma, alla fine, checchè se ne dica, la gente è opportunista, non è così “think different”, guarda al soldo. Posso guadagnare di più così? Ottimo. Me lo dice Apple? Lo faccio subito.
Conoscete il fenomeno “change blindness”? Guardando il video del mitico Kevin Parry (seguitelo, crea filmati davvero unici) mi è tornato in mente questo fenomeno risultato da un’attenzione selettiva in cui il cervello si focalizza su alcuni elementi ignorandone altri nell’ambiente visivo circostante.
Questo fenomeno è stato scoperto e descritto da diversi psicologi sperimentali, tra cui Ronald A. Rensink, J. Kevin O’Regan e David J. Simons.
Nel contesto aziendale, la cecità al cambiamento può essere particolarmente problematica poiché l’ambiente economico e tecnologico sta cambiando rapidamente e le imprese che non si adattano rischiano di diventare obsolete o di perdere competitività.
Se ci pensate bene anche in azienda può manifestarsi in molte forme, ad esempio:
⛔️ Resistenza da parte dei dipendenti a nuove tecnologie, procedure o processi aziendali. ⛔️ Manutenzione di prodotti, servizi o modelli di business obsoleti. ⛔️ Rifiuto di adottare nuove idee o di implementare nuove strategie. ⛔️ Mancanza di capacità di adattamento alle nuove esigenze del mercato o alle richieste dei clienti.
Per superare queste situazioni si potrebbero adottare una serie di strategie, tra cui:
✅ Promuovere una cultura dell’innovazione e dell’apertura al cambiamento all’interno dell’organizzazione. ✅ Coinvolgere i dipendenti nei processi di cambiamento e fornire loro le informazioni e le risorse necessarie per adattarsi. ✅ Monitorare costantemente le tendenze del mercato e le tecnologie emergenti per identificare opportunità di cambiamento e adattamento. ✅ Collaborare con partner esterni o esperti del settore per sviluppare nuove strategie e soluzioni innovative. ✅ Implementare un processo di miglioramento continuo per mantenere la flessibilità e la capacità di adattamento dell’organizzazione.
Adattabilità al cambiamento (sempre più veloce) sarà la grande sfida dei prossimi anni!
Ogni anno escono migliaia di “Professionist* del digitale” dalle Università. Qualcuno riuscirà a farsi strada nel mondo Big Company partendo da “stagista sovramasionato” per arrivare a “manager sovrastressato”. Altri (la maggior parte) finiranno per diventare L’INTERO UFFICIO MARKETING di Metalmeccanica s.r.l. oppure, Dio abbia pietà di loro, freelance che fanno post un tanto al chilo.
Fatto sta che tutte quelle slide piene di case history di successo, o roboanti fallimenti di comunicazione, sono ben lungi da quello che andremo veramente a fare una volta appesa la nostra corona d’alloro in cameretta.
Torniamo a “Gigi il mago del cacciavite” che vuole vendere con i social, che pensa che gli unici costi legati al web siano quelli relativi al modem, che compone il 98% del tessuto imprenditoriale italiano e che, per forza di cose, assorbirà il 90% della forza lavoro dalle Università.
Ecco…
Nessuno ti prepara a gestire Gigi, neanche buona parte dei pragmatici corsi post-laurea che ti ritroverai spintanemente a seguire quando capirai che la mole di pagina fotocopiate che hai studiato, mal si applicano al “mondo reale”.
E allora dai, se sei un professore spiegalo, se sei uno studente richiedilo.
La case study di Coca-Cola non deve sparire perchè comunque ispira, ma Gigi lavora con marketing geolocalizzato a 3Km di raggio. È tutta un’altra roba.
La favola dell’imprenditore che si è fatto da solo è destinata a finire. Già sento il coro di dissensi levarsi. “Ma tu che ne sai” o “Ho usato solo le mie forze” o ancora “Se sono arrivato fino a qui da solo, non vedo perché dovrei cambiare”. Non sei mai solo, per quanti meriti tu possa avere (grazie a Davide D’Ambrogio per la riflessione di qualche giorno fa).
𝗦𝗮𝗹𝘁 𝗕𝗮𝗲 era figlio di una famiglia poverissima e nel corso degli anni ha acquisito popolarità grazie ai social. Purtroppo, come spesso accade, proprio quei social che lo hanno reso famoso, ora lo condannano: prima lo scivolone del conto astronomico (“la qualità si paga”, certo, se i soldi li hai), poi la Coppa del Mondo presa dalle mani della nazionale argentina dopo la finale e alzata trionfalmente davanti alle telecamere – con conseguente indagine FIFA per stabilire come abbia potuto arrivare sul campo indisturbato – adesso il burger economico da 60 euro. E si sa quanto i media ci godano nell’affossare chi era stato osannato fino a poco tempo prima.
𝗟𝗮 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼: dopo l’imbarazzante foto dello scontrino e le sue dichiarazioni sulla qualità che non ha prezzo, decisamente poco apprezzate anche dai fan, adesso viene accusato di spacciare per low cost un burger da 60 euro.
Ci ha provato, Salt, lanciando la campagna di solidarietà verso la sua Turchia, recentemente colpita dal terremoto. Non è bastato.
Morale? Levateje lo smartphone. E se proprio non può fare a meno di postare sui social, almeno lo facesse fare ai professionisti. Del resto, con un conto del genere, uno straccio di SMM dovrebbe poterselo permettere, no?
Scherzare col proprio personal brand può costare caro, anche se ti chiami Salt Bae. Il bricolage, lasciatelo per le mensole del garage.
Traendo spunto dal solito Elon Musk e il suo ultimo tweett – circa la drastica riduzione dei dipendenti della piattaforma social da 8.000 a 1.500 – proviamo a ragionare sull’evoluzione del lavoro nel nostro tempo.
Se, da un lato, il digitale sta già sostituendo professionisti e professioni, offrendo uno standard qualitativo più veloce ed efficiente, dall’altro esso richiede grande quantità di capitale umano, pronto a cavalcare l’onda del cambiamento.
Nessuna competizione tra macchina e uomo, solo un reciproco sostegno all’insegna del buon futuro per tutti.
La tecnologia, il digitale e l’intelligenza artificiale sono e restano dei facilitatori di quotidianità mentre l’uomo, che non è tarato in codice binario, con la sua esperienza, conoscenza, civiltà e humanitas è e sarà sempre l’unico artefice del progresso.
Pertanto, per essere al passo della radicale trasformazione sociale che la digitalizzazione sta promuovendo, sempre più necessaria si rende una formazione specializzata e ad hoc, capace di assecondare l’evoluzione delle professioni in diversi e nuovi ambiti.
&Love Story 2023 sarà esattamente così: uno degli eventi del mondo digital tra i più attesi perché una volta all’anno accade la magia. Professionisti, freelance, start up, imprenditori e aspiranti tali che da “bruco-aziende diventano brand-farfalla”, come recita il sito di &Love. A insegnare l’arte di trasformare un brand in un business che lascia il segno, è un set di speaker di prim’ordine. In questa edizione saranno ben 23 tra imprenditori, professionisti e creator, che ci sveleranno come hanno costruito un pezzetto di storia, ciascuno nel proprio ambito. Tra di loro presenti sul palco anche Giulia Bezzi e Salvatore Russo, co-Founders di &Love Story.
Come vuole la tradizione del SEO & Love, si parlerà con esempi concreti alla mano. Casi studio con cui svelare il metodo, la strategia e la tattica per comunicare online e trovare la propria mucca viola in un mondo di competitors.
L’appuntamento è il 6 e 7 maggio 2023, a Verona, nell’elegante sala del Teatro Ristori e in live streaming.
Due giornate, dal vivo e online, per apprendere i 5 passi per creare un brand, in cui si parlerà di neuromarketing e si capirà come l’intelligenza artificiale possa essere una valida alleata.
Leggi i risultati dei sondaggi e le statistiche o le analizzi per trarre profitto? E come se già questo non fosse sufficiente per cliccare subito sul tasto “Acquista”, si parlerà di come costruire una community, conoscendo tutti i nuovi trend, progettando una strategia di contenuti che avranno la voce del tuo brand.
&Love Story 2023 è un evento anche per le grandi aziende? Assolutamente sì. Da non perdere il caso studio di un colosso toscano nel campo parafarmaceutico e del benessere, cresciuto anche grazie all’e-commerce.
Programma &Love Story 2023, Teatro Ristori a Verona
Ecco il programma delle due giornate, il 6 e 7 maggio 2023, ospiti presso il Teatro Ristori a Verona, in via Teatro Ristori 7.
Un week end in cui lasciarsi ispirare, stringere mani nuove, trovare qualche nuova collaborazione e dare abbracci. Di quelli se ne vedono tanti agli eventi che portano il marchio &Love Story, perché è utile seguirsi online e fare network ma è ancora più bello incontrarsi dal vivo.
Sabato 6 maggio: come creare un brand
Dalle 9:00 alle 10:00 si parte con un caloroso benvenuto e le registrazioni.
Lo staff consiglia di arrivare arrivare almeno 30 minuti prima in modo da iniziare puntuali alle 10.
L’accoglienza col sorriso e l’apertura della mattinata che farà capire subito qual è il clima che accompagnerà i partecipanti in sala:
Salvatore Russo – Brand Builder, Digital Strategist e Founder di &Love
I prodotti si comprano, i brand si scelgono. La Brand Personality è l’insieme di modelli emotivi, intellettuali e comportamentali per tatuare sul cuore delle persone il nostro brand e costruire differenziazione competitiva e business di successo.
Fiorella Passoni – CEO Edelman Italia
Trust Barometer 2023:come e perché la Generazione Z guiderà le scelte dei brand e della società. La prima indagine al mondo sul tema “Trust”, realizzata dalla società di comunicazione Edelman, misura il grado di fiducia nei confronti delle principali istituzioni come Business, Governi, Media e ONG.
Simona Ruffino – Brand Strategist e Neurobrand Specialist
Un viaggio nel neuromarketing per scoprire come il cervello sia il fulcro delle strategie di branding e, di conseguenza, perché le società dovrebbero scegliere un approccio neuroscientifico. Dall’indagine della percezione, dei bisogni, delle attese e dei desideri per capire come questi aiutano i brand a costruire un’identità, prodotti e servizi efficaci ed utili per le persone.
Alberto Maglione – Vicepresidente Farmaè
Il caso studio di Farmaè S.p.A, nata a Viareggio nel 2014. Si è prima posizionata come brand di parafarmacie in Toscana per poi trasformarsi nel primo Retailer Onlife di salute e benessere in Italia. Oltre 39.000 le referenze ricevute a oggi, in 10 diverse categorie di prodotto commercializzate.
Pausa dalle 11:30 alle 12:00: coffee break & networking.
Il momento migliore per conoscersi e scambiare due chiacchiere, aggiungendo nuovi nomi al tuo network di valore.
La seconda parte della mattinata, fino all’ora di pranzo, vedrà protagonisti due case studies e come creare Brand Desire:
Valerio Vacca – Direttore Comunicazione e Marketing Tempocasa
CASE STUDY: TEMPOCASA
Genesi, evoluzioni e nuove sfide della holding immobiliare leader nel settore con 650 agenzie sul territorio nazionale e una rete di oltre 3.800 collaboratori.
Matteo Zantedeschi – Executive Art Director di Advision
CASE STUDY: CANTINA TENIMENTI LEONE
Come si crea una brand identity capace di differenziarsi dalla concorrenza ed entrare nel cuore e nella mente delle persone.
Enrica Tiozzo – Market Research & Analysis, Senior Client Officer Ipsos Italia
BRAND DESIRE: Come scegliamo un brand? Influenze esterne e processi mentali individuali, in un continuum tra irrazionalità e consapevolezza. Un excursus per le aziende, per cogliere e comprendere i segnali che i consumatori veicolano costantemente. Le relazioni che instaurano con le marche e quali sono i drivers del Brand Desire, al fine di supportare i brand a intraprendere una crescita solida e sostenibile.
Pausa pranzo dalle 13 alle 15: il giusto tempo per godersi un pranzo a Verona, magari in compagnia di qualche nuova conoscenza fatta all’evento &Love Story!
Riprende il programma del pomeriggio parlando di Società Benefit, apre il pomeriggio Giulia Bezzi, co-Founder &Love, AD Seospirito S.r.l., CMO Global Business Solutions S.r.l., Founder LeRosa,progetto nazionale per la crescita professionale delle donne:
Giulia Bezzi, Riccardo Rodella – CEO Floox e 7ads.it, e Stefania Mancini – co-Fondatrice e Direttrice Generale di I-Tel, Top50 Inspiring Women Tech
SOCIETÀ BENEFIT
Le Società Benefit sono imprese ibride che, oltre allo scopo di dividere gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, ambiente e stakeholders, impegnandosi a valutare in maniera trasparente il proprio impatto.
Pasquale Viscanti e Giacinto Fiore – co-Founders AI Week Italia
AI & BUSINESS
L’Intelligenza Artificiale è pronta per il tuo Business, tu sei pronto a cogliere questa opportunità e diventare una AI-Driven Company? Scopriamo come sfruttare fino a 40 volte in più il tuo potenziale.
Massimiliano Allievi –
COMMERCIALISTA 4.0
Chiamatelo influencer perché con la sua comunicazione online ha superato la soglia dei 200 mila follower e milioni di visualizzazioni. Racconterà le due facce della medaglia del suo percorso di Brand Personality: crisi e soluzioni.
Paolo Borzacchiello
LA CHIMICA DEL LINGUAGGIO: come creare un’impronta emotiva per il tuo brand grazie a ormoni e parole per emozionare chi è connesso con te. Esperto di intelligenza linguistica, condividerà i segreti affinché il tuo brand lasci un’impronta emotiva indelebile.
Domenica 7 maggio: crea la tua Community
Sempre dalle 9 alle 10 lo staff darà il suo benvenuto a chi seguirà la seconda giornata così come a chi si registrerà per la prima volta a &Love Story 2023. Esatto, quest’anno ci sono più opzioni per acquistare il tuo biglietto, ti racconto tutto tra poco!
Chi ha già il pass al collo dal sabato, non può perdere l’occasione di arrivare comunque 30 minuti prima e godersi una buona ora facendo networking.
Domenica 7 maggio sul palco del Teatro Ristori l’occhio di bue sarà puntato su come creare una community. Chi può raccontarlo meglio dei Content Creator e Influencer che stanno riscuotendo più successo?
La regole di &Love Story non cambia anche nell’edizione 2023: imparare da quelli bravi..
Apre la sessione della mattina:
Federico Rognoni – Content Creator e CEO di Atomical
CONTENUTI BREVI: TRA TIKTOK, REEL E SHORTS
Reels e shorts: saranno proprio quelli che daranno il famoso tocco di sale, il qb al tuo piano editoriale per il 2023. Ecco perché è importante vedere come strutturarli e realizzarli, per ottenere i migliori risultati.
Alex Camara – Content Creator e Founder di Verona Social
TRAVEL CREATOR PER IL BUSINESS TURISTICO
Il mondo del business turistico raccontato sui social da un imprenditore da 800.000 followers, sempre in giro per il mondo. Perché è importante imparare a comunicare sui social per chi lavora in questo settore? Semplicemente perché oggi oltre il 50% delle persone sceglie dove andare in vacanza scorrendo il proprio feed sui social network.
Trucchi e segreti per diventare un travel creator o una struttura in grado di ospitare collaborazioni.
Angelica Siciliani Fendi alias ANGIETUTORIALS – Content Creator e Coach
Angelica Siciliani Fendi, volto di Tik Tok noto a oltre 700.000 persone, si racconta. Come fare video su Tik Tok accattivanti? Condividerà come realizza i suoi famosi tutorial e i trucchi che ognuno potrà mettere in pratica da subito per creare contenuti da far fermare il pollice sullo schermo dello smartphone.
Dario D’Onofrio alias NATHAN.FG – Tik Toker e Youtuber
Divertirsi e informare sono la sua missione ed è così che ha attirato l’attenzione di oltre 3,5 milioni di follower sui suoi canali TikTok, Instagram e YouTube. Racconterà tutto ma proprio tutto su come ha iniziato a comunicare online, perché ha deciso di farlo, come ha iniziato, esperimenti e flob, oltre al successo arrivato grazie alla sua verve inconfondibile.
Pausa dalle 11:15 alle 12:15 per un coffee break & conoscersi meglio.
Matteo Pogliani – Head of Digital Open-Box e Founder di Onim
INFLUENCER MARKETING
Una sessione dedicata a capire come i brand possono trarre vantaggio utilizzando l’Influencer Marketing. Una fotografia dello scenario italiano oggi e dei player presenti sul mercato. Tutto quello che c’è da sapere per sviluppare un progetto: budget, insight decisivi e cosa aspettarsi.
Observatory Zed
CONTENUTI E NUOVE GENERAZIONI
Come sta la Generazione Z? ObservatoryZed è uno spazio nato per osservarla da vicino, cogliendo i gusti, le abitudini e i bisogni delle nuove generazioni. Come lo racconteranno? Condividendo best practice e casi studio.
Giampaolo Colletti – Giornalista, Founder di Startupitalia e WWWorkers
SIAMO TUTTI INFLUENCER
La mappa della nuova era di internet fotografata da uno tra i più noti giornalisti di marketing italiani. Metaverso, blockchain e creator economy. Com’è cambiata la comunicazione digitale attraverso parole e concetti chiave. Svelerà consigli e strumenti per vivere da protagonisti, oggi, nel nuovo mondo digitale. la nuova era. Tutto questo nel suo nuovo libro Siamo tutti influencer, edito da Roi Edizioni.
Pausa pranzo dalle 13 alle 15. A questo punto dell’evento, con così tante informazioni, anche ai più introversi non mancheranno sicuramente argomenti per scambiare pareri e riflessioni con gli altri partecipanti.
Riparte il pomeriggio per una volata finale fino alla chiusura dei lavori prevista per le 17:30, con eccezionali casi studio. La ripartenza dopo la pausa sarà sicuramente frizzante con: :
Mattia Marangon – Founder di Legolize
CASO STUDIO LEGOLIZE
I segreti del successo di Legolize, media brand che porta divertimento e leggerezza nella vita delle persone, con una community da oltre 2 milioni di utenti.
Mattia Maranesi – Digital Marketing e Social Media Manager
CASO STUDIO VISIT SAN MARTINO DI CASTROZZA
Una dimostrazione pratica di come il comune di San Martino di Castrozza ha utilizzato i canali social per raccontare il proprio brand sul territorio.
Michele Michelazzo – Fondatore di Play2give
CASO STUDIO PLAY2GIVE
“Giocare per donare” è il motto del progetto che unisce aggregazione, sport e musica: gli elementi alla base del successo di Play2Give. Il suo scopo è quello di sensibilizzare alla solidarietà oltre a intraprendere azioni in favore della comunità.
Angietutorials
WORKSHOP
Quando si parla di fare pratica e mettere le mani in pasta, non può mancare una sessione per portarsi a casa un pizzico di manualità e qualche trucco collaudato per fare esercizio insieme e iniziare subito a creare contenuti su Instagram e TikTok. Di che genere? Assolutamente coinvolgenti! Parola di Angie.
Salvatore Russo
UNIAMO I PUNTINI
Un grande recap delle testimonianze ascoltate in questa due giorni per unire i puntini e delineare una strategia di Brand Personality, per brand che per Content Creator.
Dove comprare il biglietto per &Love Story 2023
Nell’edizione 2023 sono ben 3 diverse le modalità con cui puoi acquistare oggi stesso il tuo posto all’evento del 6 e 7 maggio:
in presenza al Teatro Ristori dove siederai su comodissime poltrone e potrai incontrare dal vivo tutti i relatori e fare sano networking tra una registrazione, un coffee break e la pausa pranzo;
in live streaming, se proprio non ce la fai a partecipare dal vivo perché a maggio esploderà la tua agenda, anche nei week end, non rinunciare alla tua formazione;
biglietto per un giorno, perché credi lo abbiano fatto apposta: hanno fissato la Comunione di tua figlia proprio in quel week end! Acquista il biglietto per essere presente solo sabato 6 o domenica 7.
Il prezzo è super abbordabile! Per entrambe le giornate, sia live che in streaming il biglietto costa 87 € + IVA. Per partecipare solo sabato o solo domenica, il costo del biglietto è solo di 47 € + IVA. In ogni caso, incluse nel prezzo ci sono anche le registrazioni degli interventi da riascoltare quando vuoi dall’account che verrà creato per ogni partecipante, dal sito www.nlove.it
Una sorpresa proprio sul finale. Per te che fai parte della grande community di Moondo, abbiamo riservato la possibilità di acquistare il biglietto per &love Story 2023 utilizzando il codice sconto “moondo”. Inseriscilo subito nel tuo carrello per ottenere uno sconto immediato di 10 € prima di fare il pagamento.