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Web agency e AI: opportunità o minacce?

In un mondo in cui le AI stanno prendendo piede sempre di più dobbiamo ragionare sui nostri flussi di processo cambiando totalmente la nostra capacità di ragionare sulle necessità dei nostri clienti e dei nostri progetti in primis.

Non possiamo più gestire le nostre web agency senza tener conto di questi potenti strumenti che supportano la nostra abilità nel definire strategie che portino davvero conversione nei progetti che gestiamo.

È un mondo che cambia giorno per giorno ma alla velocità della luce rimanere indietro è facile non comprendere come muoverci ancora di più o soccombiamo oppure iniziamo a parlarne per informare, formare e rendere consapevole il mercato.

Opportunità: usare le AI per snellire processi nelle web agency

Quest’anno deve servire per comprendere come usare le AI per snellire i processi delle nostre web agency. È indubbio che molte delle attività svolte ora dalle persone verranno sostituite dalle macchine, questo non significa perdere opportunità significa soltanto dover rivedere le proprie priorità. 

Dobbiamo accogliere nelle nostre web agency tutte le AI che ci permetteranno di velocizzare attività come:

  • la creazione di contenuti, di strutture e architetture per la navigazione dei nostri siti web,
  • la presentazione e preparazione dei documenti per i nostri clienti
  • la creazione di immagini, video e contenuti per i nostri piani editoriali che siano social, newsletter e articoli di blog.

Ho elencato alcune attività semplici che, generalmente, fanno parte delle Agenzie web, ma ce ne saranno tantissime altre che ci daranno l’opportunità di muoverci sui nostri clienti con proposte più impattanti per la loro conversione da una parte e più umane dall’altra.

Dobbiamo ripensare i nostri flussi di processo per dare più spazio alla formazione delle nostre risorse per poter utilizzare molto di più la materia grigia e molto meno le nostre dita sulla tastiera. 

Dobbiamo insegnare ai nostri clienti ad essere coinvolti per primi nella creazione della loro strategia perché cercheremo umanità tra contenuti, video, immagini, presentazioni e tanto altro ancora prodotti dalle AI.

In quest’ultimo periodo, tutta la mia energia e il mio studio si concentrano sulla comprensione di ciò che l’intelligenza artificiale può e potrà modificare della mia vita lavorativa.

Anche noi SEO Specialist siamo costretti a rivedere le nostre priorità all’interno di un progetto: per esempio, non avremo più bisogno di creare architetture di url, ma dovremo pensare a come queste architetture possano essere le migliori per posizionarci sul motore di ricerca. 

Non avremo più bisogno di verificare la parte tecnica di un sito web, perché già ora ci sono SaaS che permettono di riscrivere totalmente il codice per essere al passo con le richieste di Google, come Kleecks.

E ancora, non avremo più la necessità di preoccuparci della scrittura dei contenuti ottimizzati, ci penseranno le intelligenze artificiali a farlo per noi. 

Parlo quasi al futuro ma realmente è il presente.

Come possiamo sviluppare la nostra SEO Agency con questi presupposti? 

  1. Imparando ad utilizzare il tempo che le intelligenze artificiali ci fanno risparmiare per concentrarci sugli input da dare loro.
  2. Ascoltando maggiormente le necessità dei nostri clienti per poter produrre strategie che corrispondano precisamente alle loro esigenze.
  3. Studiando ogni nuova tendenza del mercato e di come gli utenti cercano informazioni su Google perché avremo più tempo a disposizione.
  4. Creando progetti per i nostri clienti che siano basati su KPI di conversione da traffico organico e non più da aumento di traffico organico. 
  5. Studiando contenuti e architetture più performanti che permettano all’utente di avere davvero le informazioni che cerca nel più breve tempo possibile sfruttando originalità talento contenuti unici e persone che ne sappiano davvero parlare.
  6. Analizzando i dati grazie anche alle AI per poter cambiare strategie una volta implementate al fine di portare maggior beneficio. 

Dietro ad ognuno di questi punti c’è tanta testa da dover utilizzare, c’è tanta necessità di formazione per le persone che lavorano con noi e per noi stessi, c’è tanta ricerca, analisi e consapevolezza dei dati raccolti. 

Minacce: usare le AI per farsi pagare di meno

Proprio perché le AI ci permetteranno di risparmiare tempo, non dobbiamo pensare di diminuire il costo della nostra offerta perché ci mettiamo di meno. 

Dobbiamo evitare di pensare di essere più competitivi abbassando la nostra offerta a livello economico. 

Il tempo risparmiato ci deve servire per cambiare il mondo digital verso la vera necessità: supportare chi ci contatta a vendere meglio i propri prodotti o servizi. 

Già ora, invece, leggo di Agenzie che propongono i propri servizi scontati perché utilizzano le AI che fanno risparmiare tempo.

È una minaccia perché,

se pensiamo che il nostro lavoro costi quel che costi solo per il tempo necessario per poterlo produrre,

non siamo una vera necessità per chi ci contatta.

Giulia Bezzi

Le web agency servono per supportare aziende che devono concentrarsi sulla propria produzione, lasciando la comunicazione a chi è esperto in materia.

Non è una questione di tempo è una questione di testa è una questione di impegno nel cercare le migliori strategie per arrivare a chi vogliamo compri.

È sempre più difficile vendere online, siamo davvero tanti siamo sempre di più e soprattutto gli utenti sono sempre più assuefatti dalla pubblicità che trovano ogni volta che navigano.

La minaccia è forte perché, noi che abbiamo web agency, rischiamo di rendere il digital un mondo mediocre, un mondo basato esclusivamente sulla velocità di un intelligenza artificiale di produrre qualcosa.

Certo, è probabile nel tempo che queste AI sappiano, addirittura, generare meglio di noi una strategia per il posizionamento organico, nel mio caso, ma anche un’intera strategia Digital.

Che cosa faremo in questo caso se non abbiamo davvero capito l’opportunità di questa nuova era?

Saremo disoccupati, perché avremo viziato il mercato con un concetto errato della necessità di avere accanto un’agenzia web: grazie alle intelligenze artificiali risparmiamo tempo e, quindi, paghi di meno. Invece, grazie alle AI avrò più tempo per pensare, strutturare, controllare che tutto ciò che stiamo producendo online per te porti davvero il beneficio che la tua azienda si auspica. 

Per anni, in Italia, abbiamo fatto credere che il web è per tutti, che ci vuole poco per poter ottenere i risultati, che basta un corso su YouTube per diventare esperti di qualcosa, dobbiamo smetterla. 

Giulia Bezzi

Dobbiamo davvero far capire a chiunque approcci questo mondo che voglia fare il nostro mestiere o che voglia usufruire della nostra esperienza, che è sempre più difficile avere una propria identità on line per poter conquistare le persone che navigano.

Se le AI lavoreranno tantissimo al posto nostro, noi potremmo decidere come web agency di concentrarci perché il web sia il posto migliore in cui vendere i propri prodotti e servizi. Non facciamoci prendere dall’entusiasmo del tempo risparmiato, costa di più trovare un nuovo cliente che impegnarsi a far crescere chi è con noi, andando in upselling confortati dai risultati!

La migliore Agenzia SEO: come funziona?

La migliore Agenzia SEO è semplicemente quella che parte dall’analisi del tuo sito web e vede nel traffico organico una parte del tuo business.

Ebbene sì e non potrebbe essere altrimenti, visto quanto sia sempre più complesso gestire un progetto web pensando esclusivamente ad un unico canale di conversione. E, per quanto sembri poco democratico, non faccia più sentire il www un bene comune: avere un progetto web che generi del denaro non è per tutti o, quantomeno, non è per chi non vuole investire denaro prima e risorse poi per ottenere risultati.

Analisi nella miglior agenzia SEO

Quando ho iniziato io bastava uccidersi di contenuti (in alcuni casi anche ora), mettere qualche bel link e il gioco era fatto. Ora, il mercato è saturo, la competizione è interessante e la pagina di ricerca ha sempre meno spazio per i risultati organici.

Dai! E allora perché devo darti i soldi per vedermi primo su Google?

Parto da questo immenso grafico, proveniente da uno studio di FirstPage molto recente che adoro, e poi ci facciamo un articolo dedicato:

E non mi soffermo tanto di più, tornando a parlare di come dovrebbe essere un’analisi della migliore agenzia SEO secondo il mio parere.

È necessario valutare dapprima la carcassa del nostro sito web perché, sebbene Google riesca a comprendere strutture tecniche così arzigogolate da sembrare opera di Emma, mia figlia, al suo primo esperimento su Scratch, dobbiamo pur sempre ricordarci che migliore è stato lo sviluppo, più possibilità abbiamo di volare verso la vetta della top 3 una volta aggiunti i contenuti che servono.

Io spero presto sia finita l’analisi tech per la SEO, vorrei tanto che tutti i nostri sviluppatori potessero tutti utilizzare SaaS come Kleecks o simili per poter evitare di uccidersi dietro logiche di Google che, ahimè e senza spiegazioni, non hanno mai combaciato con i CMS in commercio.

A, questo punto, è ora di chiamare all’appello il SEO strategist, che dovrà valutare:

  • competitor e tutti i canali di conversione da loro attivati
  • il sito web affidato rispetto ai competitor
  • l’architettura informativa dei contenuti
  • i contenuti stessi
  • le referenze da fuori (link building)

Finito qui? No, la miglior agenzia SEO deve assolutamente valutare anche la parte alta della pagina di ricerca, quella dove insiste la pubblicità a pagamento, per capire come lavorare, rispetto ai competitor con il fine ultimo di erodere fette di traffico e, quindi, di clienti.

Infine, è necessario pensare di valutare anche i canali social e l’email marketing, perché si sa, il primo supporta nella crescita del Brand, il secondo ci aiuta a creare una community fidelizzata di clienti. Sebbene non siano direttamente collegati al posizionamento organico, la miglior agenzia SEO dovrebbe prenderli entrambi in considerazione per portarsi più facilmente acqua al proprio mulino.

SEO specialist all’opera

A seconda della presenza degli sviluppatori interni o esterni, per me tra l’altro una delle frustrazioni più importanti dover gestire questa fase di progetto, la miglior agenzia SEO non può esimersi dal:

  • generare un file di fixing per gli sviluppatori del cliente, al fine di dire cosa non va e controllare sia stato sistemato il problema;
  • operare direttamente sul sito del cliente con i propri sviluppatori e, quando si può, utilizzare il più possibile AI che chiedano meno tempo possibile al team SEO developer.

Mentre si sistema la parte tech si può già iniziare a strutturare l’architettura dei contenuti, per comprendere se la navigazione (e, quindi, la scansione da parte di Google) fila liscia, se si raggiungono bene le pagine, quanto le URL accompagnano l’intento di ricerca della pagina, come sono gli elementi in pagina, dagli heading title fino all’alt image senza entrare nello specifico del content vero e proprio perché quello dovrebbe essere opera del Content Manager.

Nel mio caso specifico, amo leggere e valutare la qualità di un testo, per cui me lo faccio ma, un SEO specialist non è chiamato a verificare se quel determinato scritto supporterà una conversione se non per quanto riguarda la composizione del testo con parole di ricerca.

La miglior Agenzia SEO non produce contenuti banali

Ed è qui che, per lo più casca l’asino, e la quadra non è mai semplice da trovare: se tutta la struttura tech è ok, quindi le fondamenta e le mura della casa tengono bene, è tempo di avere il miglior arredamento del mondo per poter ospitare tanti clienti a comprare nella nostra casa web.

Già, sulla carta, poi la verità sta nel mezzo: i contenuti si svendono, chi li scrive non studia per farlo davvero bene, sono arrivate le intelligenze artificiali che imparano dalla banalità già immessa nel web e la stragrande maggioranza delle volte leggo cose che mi fanno rabbrividire.

La parte contenutistica è l’essenza di una strategia SEO che si rispetti, non può prescindere da un sito web tecnicamente apposto, ma non può accadere nemmeno il contrario: quello che si scrive deve portare valore, deve far conoscere prodotti e servizi, deve indurre a comprare e continuare a farlo dal brand che stiamo servendo.

Ecco perché la miglior agenzia SEO non ha dei semplici web writer ma sviluppa un team di copywriter, persone che studiano accanto al content manager la miglior forma persuasiva per un determinato settore. Sono persone che rendono le pagine così piene di carisma da affamare chi legge a continuare la lettura e non sanno scrivere solo un articolo di blog, ma riescono a gestire qualsiasi contenuto, dalla newsletter alla DEM, dal copy social al cartellone pubblicitario fino alla gestione di brochure e brand book.

Per me questa è la vera e migliore agenzia SEO che si rispetti, quantomeno per il lavoro On-site di cui ho proprietà. Per la parte di Link Building ho deciso che ospiterò a parlarne un amico e, per me, uno dei migliori SEO off-site d’Italia.

Infine, la miglior Agenzia SEO produce report e modifica strategie

La SEO è per sempre come i diamanti” sono più di 10 anni che lo dico e ci credo tantissimo: se non arriva un report mensile umile e concreto, non stiamo facendo bene il nostro lavoro. Umile, perché abbiamo il diritto di aver preso una cantonata, di avere un competitor troppo forte, di aver ereditato un CMS che per quanto si sia cercato di sistemare non ci aiuta a performare. Concreto, perché non servono otto milioni di dati, serve capire con il cliente se ciò che ha fatturato è in linea con il lavoro che abbiamo svolto, con un margine interessante e una corretta ottimizzazione dei costi.

In tutta sincerità, dai più grandi Brand a quelli ambiziosi ma ancora tanto piccini, ci sono pochissime realtà che investono correttamente il loro tempo per crescere davvero accanto la loro agenzia SEO e portare risultati importanti. I brand sono i primi a “non avere tempo di confrontarsi e leggere il report“, sono i primi a “possiamo farcela in una mezzoretta che poi ho un’altra riunione” e, invece, la miglior agenzia SEO deve sedere all’angolo il cliente e riempirlo di ganci di conversione wow da traffico organico.

Da un report generato con il SEO analyst è possibile valutare non solo ciò che la crescita di posizionamento organico ha portato ma quali sono le tendenze del proprio cliente, cosa non piace per nulla, quali prodotti e servizi pensavamo non fossero top e invece sono fondamentali. Possiamo capire come muoverci sugli altri canali, possiamo evitare di spendere troppi soldi tra pubblicità a pagamento e organico. Possiamo generare un piano editoriale con i social media manager e gli email marketer perché noi sappiamo come ci trova il nostro potenziale cliente, cosa vuole e cosa gli manca. Ma, abbiamo un disperato bisogno di colloquiare con chi ci paga le fatture.

E i risultati, a quel punto arrivano, come quelli che abbiamo ottenuto con Fulvio Tirrico di Ilovericcio che ha affidato la sua azienda a noi, tra l’altro per mia somma gioia visti i capelli che mi ritrovo. Nei primi 7 mesi questi sono stati i i risultati dichiarati sul palco del SEO&Love:

Su quel 32% di traffico organico in più, abbiamo ottenuto ben 33,37% di nuova utenza con un aumento del 19% di transazioni dal canale SEO. E non mi sento di dire che siamo la miglior agenzia SEO in Italia, non tanto perché non ci sia l’esperienza, la capacità e la voglia di fare del nostro meglio per il cliente. Non mi sento di dirlo perché viviamo ancora bloccati dall’ignoranza in materia, dal volere tutto e subito, dal dover convincere che abbiamo bisogno di tempo, soldi e risorse per portare questi risultati e oltre.

Sono sicura però che, a tendere, visto che si parla del 95% di vendite direttamente online, nel 2040, saremo tutti costretti a capitolare e a renderci conto che scegliere la miglior agenzia SEO non sia un di cui ma la più grande delle necessità e risorse per il proprio business. Alla prossima!

La corsa all’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è in continua evoluzione e è destinata a cambiare il mondo di domani, nel bene o nel male: quale impatto avrà nei vari settori umani e sulla stessa umanità? le sorti dell’umanità circa l’utilizzo dell’ai dipendono dall’uso che ne farà l’uomo.

L’intelligenza artificiale (AI) è una branca dell’informatica che si occupa di sviluppare sistemi e algoritmi in grado di imitare le capacità cognitive umane; negli ultimi tempi l’AI è diventata una delle frontiere tecnologiche più promettenti e dibattute, e il suo sviluppo ha portato a implicazioni tecnologiche, economiche ed etiche. In questo articolo, esploreremo le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’IA e analizzeremo le sue applicazioni, le sfide circa il suo sviluppo e le questioni etiche.

intelligenza artificiale

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale: Dalle basi alla corsa all’avanzamento

L’intelligenza artificiale ha radici storiche che risalgono alle prime fasi della computazione, ma è negli ultimi decenni che ha fatto passi da gigante, destando l’interesse della comunità scientifica, con importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte di aziende, istituzioni accademiche e governi di tutto il mondo; in particolare la corsa all’intelligenza artificiale coinvolge lo sviluppo di tecnologie, la creazione di algoritmi avanzati, l’accumulo di dati e il reclutamento di talenti nel campo dell’AI. Per “corsa all’intelligenza artificiale” si intende la competizione tra diverse organizzazioni per sviluppare e utilizzare l’intelligenza artificiale in modo efficace. Molte aziende tecnologiche, come Microsoft e Google, hanno investito considerevoli risorse nello sviluppo dell’AI e nella ricerca di soluzioni avanzate. Numerosi paesi, tra cui Stati Uniti, Cina e Europa, hanno reso lo sviluppo dell’AI parte delle loro strategie di avanzamento tecnologico.

Applicazioni e impatti: Le potenzialità e le preoccupazioni dell’IA

L’intelligenza artificiale dispone del potenziale per rivoluzionare una vasta gamma di settori, tra cui l’assistenza sanitaria, l’automazione industriale, L’analisi dei dati e  i trasporti;  grazie alle sue capacità di elaborazione, apprendimento e adattamento in molti ambiti l’intelligenza artificiale è in grado di offrire prestazioni migliori dell’uomo.

Arrivati a questo punto avremo ormai compreso che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per influenzare numerosi aspetti della nostra vita: tra le potenzialità positive dell’intelligenza artificiale ci sono l’automazione dei compiti, con un conseguente aumento dell’efficienza e della produttività in diversi settori, una migliore assistenza sanitaria, con diagnosi più precise, i veicoli autonomi, che permetterebbero di ridurre gli incidenti stradali e di migliorare l’efficienza del trasporto, la personalizzazione e raccomandazione dei sistemi di intelligenza artificiale, che possono offrire esperienze personalizzate in settori come l’intrattenimento e il commercio elettronico tramite l’analisi dei dati.

Tuttavia, nonostante i notevoli  benefici che comporterebbe l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, non mancano le preoccupazioni a riguardo, come l’eventuale perdita di posti di lavoro, bias (l’inclinazione o il pregiudizio presente nei sistemi di intelligenza artificiale, che può influire sulla loro capacità di prendere decisioni o di produrre risultati accurati) e derivanti discriminazioni, per esempio nell’assunzione del personale; con l’avvento dell’AI vengono messe in dubbio anche la privacy e la sicurezza.

Infatti l’intelligenza artificiale richiede la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati personali. La mancanza di comprensione e responsabilità possono costituire un altro fattore di incertezza, in quanto alcuni sistemi di intelligenza artificiale possono essere difficili da comprendere completamente.

Etica e responsabilità: la necessità di regolamentazioni e controlli

L’intelligenza artificiale ci offre delle enormi opportunità di sviluppo, tuttavia il suo utilizzo necessita di regolamentazioni e controlli, perché solleva questioni etiche e legali. Con la diffusione della sua applicazione  in ogni settore e funzione aziendale, ci sono già casi di intelligenza artificiale che discrimina le persone di colore nelle applicazioni sanitarie, prende decisioni sessiste nel valutare curricula o viene utilizzata per manipolare le persone.

Nel 2020 sono stati intervistati alcuni deputati del Parlamento europeo che si occupano del tema, sul perché è utile regolamentare l’IA. Secondo il deputato tedesco Axel Voss, del Partito popolare europeo, le tecnologie che fanno uso di intelligenza artificiale ci espongono a una serie di rischi e questioni irrisolte.

Per esempio, nel caso di malfunzionamento di un robot autonomo gestito da un’IA, che causa danni a persone o cose, è difficile separare la condotta negligente da quella non negligente, nonché individuare il responsabile dell’accaduto. Secondo Voss, come ogni altra tecnologia, l’intelligenza artificiale ha dei rischi, ma ci sono anche opportunità per rendere le nostre società più giuste e più sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale, grazie a sistemi di verifica e controllo pubblico.

Per assicurare che sia la società nel suo insieme a beneficiare dei progressi tecnologici bisogna stabilire un quadro normativo che definisca quali principi etici debbano essere presi in considerazione nella concezione, sviluppo, applicazione e funzionamento dell’intelligenza artificiale, dall’accesso ai dati allo stretto controllo dei risultati. L’obiettivo dell’UE è quello di proteggere l’interesse pubblico e creare fiducia nei cittadini.

Allo stesso tempo, la creazione di un quadro normativo certo, assicura le giuste condizioni per le aziende sul mercato e rende l’intelligenza artificiale in Europa, e coloro che la producono, riconoscibile come sicura e degna di fiducia in tutto il mondo.

A seguito dell’intervista al deputato Axel Voss sono stati compiuti dei passi in avanti in merito alle regolamentazioni dell’intelligenza artificiale.

Il 21 aprile 2021 l’Unione Europea ha pubblicato una proposta per il primo quadro giuridico per l’Intelligenza Artificiale: The Artificial Intelligence Act. Questa proposta di regolamento avanzata dall’UE è volta a “garantire che i sistemi di AI immessi sul mercato dell’Unione siano sicuri e rispettino la normativa esistente sui diritti fondamentali e i valori dell’Unione”.

I punti fondamentali del regolamento sono una classificazione delle applicazioni dell’IA basata sui rischi e i requisiti necessari per i fornitori di intelligenza artificiale. L’UE ha classificato i sistemi di AI in 4 aree: rischio inaccettabile, rischio elevato, rischio limitato e rischio minimo.

Rischio inaccettabile: applicazioni la cui vendita è vietata nell’UE. Si tratta di applicazioni che possono danneggiare le persone manipolando il loro comportamento o sfruttando le loro vulnerabilità.

Alto rischio: includono una vasta gamma di applicazioni. Ecco un elenco di quelli più importanti:

• Applicazioni di riconoscimento facciale in spazi privati

• AI per l’istruzione (ad esempio per valutare l’accesso alle università o per assegnare un punteggio ai candidati).

• AI per l’occupazione: applicazioni che prendono decisioni sull’assunzione, il licenziamento o la promozione di persone

• AI per regolare l’accesso ai servizi pubblici

• AI per le forze dell’ordine

• AI per la gestione della migrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere

Le applicazioni a rischio limitato e minimo sono sistemi di intelligenza artificiale che non possono danneggiare le persone. Un esempio potrebbe essere un filtro antispam per gli account email. Questi sistemi non necessitano di normative specifiche, ma i fornitori devono chiarire agli utenti che stanno interagendo con un’intelligenza artificiale e sono incoraggiati a scrivere il proprio codice etico.

 Alla luce di questo, appare chiara la necessità di adottare norme e regolamenti appropriati per massimizzare i benefici dell’intelligenza artificiale e implementarne l’utilizzo.  È fondamentale applicare l’intelligenza artificiale al fine di ampliare e non di minimizzare le capacità umane, quindi di utilizzarla come una risorsa anziché come  una sorta di “sostituzione” alle attività umane.

Articolo a cura di: Chiara Scacchi – Gabriele Manoni

Un videogame può insegnarci qualcosa di utile? Questa storia ci dice di si!

Will Still, un giovane allenatore belga di soli 30 anni, ha recentemente debuttato nella Ligue 1 francese (corrispondente alla nostra Serie A) come tecnico del Reims, diventando uno dei “personaggi” più interessanti e singolari del calcio moderno. Il suo amore per Football Manager ha svolto un ruolo determinante nella sua carriera, passando gran parte della sua infanzia a giocare con suo fratello e apprendendo le tattiche e le strategie necessarie per gestire una squadra di calcio, sia sul campo che fuori.

In una recente intervista, Will Still ha espresso la sua incredulità per la sua nomina come allenatore in Ligue 1 a così giovane età, affermando che se qualcuno gli avesse detto che sarebbe successo, avrebbe pensato che fosse impossibile.

Football Manager è un videogioco manageriale calcistico in cui s’impara a… fare l’allenatore. Ora, io non dico che i videogame insegnano a vivere, per carità, ma che possano insegnare molte altre cose senza dubbio, partendo dalle tattiche e le strategie necessarie per gestire una squadra di calcio.

Una riflessione su di una nuova didattica, che esca ovviamente da questo settore per entrare in tutti gli altri, sarebbe da fare molto seriamente.

Novità dall’Intelligenza Artificiale: GPT4

Arrivano delle novità dal campo dell’Intelligenza Artificiale con Chat GPT4, che permette di avere delle prestazioni più elevate. Ad esempio è in grado di capire meglio le richieste che gli vengono fatte così dando delle soluzioni e risposte molto accurate, personalizzare la comunicazione o fare delle traduzioni automatiche.

Inoltre, Chat GPT4, facilita anche la comunicazione d’Impresa, dando modo di poter scrivere contenuti per il web e creare delle risposte per il servizio di chat, così rendendo più rapido il servizio clienti.

Caratteristiche e novità

Si parla di un aggiornamento rispetto alla versione precedente, più creativo e affidabile. In grado di analizzare dei testi più lunghi anche di 25.000 parole, testi complessi che permettono però di poter fornire dei risultati più precisi e approfonditi.

Non riconosce solamente i testi, ma è capace anche di analizzare una richiesta sottoforma di immagine e di mostrarsi aggiornato su avvenimenti dell’ultimo minuto, facendosi trovare con la risposta pronta.

Tuttavia, presenta anche degli svantaggi e degli aspetti da migliorare. Ad esempio non è in grado di imparare sulla base della sua esperienza e potrebbe dare delle informazioni poco precise anche riguardanti dei temi delicati ed importanti.

Esempi

La quarta generazione di GPT4, insieme alle nuove funzionalità può risultare un grande aiuto e vantaggio per le aziende. Un esempio può riguardare la realizzazione di comunicati stampa ed articoli, oppure fornire un’assistenza più rapida ed efficiente al cliente, così come realizzare dei prodotti di alta qualità.

Obiettivi futuri

In futuro, l’obiettivo è quello di dar vita ad una quinta versione di Chat GPT, cercando di migliorare alcuni aspetti e prestazioni. Una versione che cerchi di garantire anche i diritti di privacy di cui tanto si parla, così da cercare di non ledere il lavoro di nessuno. Attualmente non si parla ancora di una versione gratuita di GPT4, ma in futuro con l’arrivo di una IA più potente ci si potrebbe arrivare.

La ricchezza finanziaria dei clienti delle banche Reti cresce più di quella degli italiani

Le reti di consulenti finanziari, in particolare le principali (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut), sono in grado di  fare crescere la ricchezza delle famiglie italiane in misura maggiore della media complessiva del Paese, anche se alla comparsa dei cigni neri, come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, i cui effetti sono deflagrati nel 2022, non risultano ancora essere così resilienti e perdono gran parte del vantaggio di rendimento accumulato per i clienti. È quanto dimostra una ricerca di Excellence Consulting secondo cui dal 2012 al 2021, se da un lato la ricchezza finanziaria per il complesso delle famiglie italiane è annualmente lievitato di una percentuale pari al 1,2%, dato che scende allo 0,1% se si include l’annus horribilis del 2022, dall’altro lato per i clienti delle sei principali Reti l’incremento annuo è pari al 3,3% dal 2012 al 2021, risultato che diminuisce allo 0,5% se si includeil “nefasto” 2022. 

Nel dettaglio dello studio, che elabora dati Assoreti e Banca d’Italia, il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, al netto di quella dei clienti delle prime sei reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut), passa dai 3.762 MLD del 2012 ai 4.180 del 2017 (di cui + 178 di risparmio) ai 4.697 MLD del 2021 (di cui + 335 di risparmio) ai 4.315 MLD del settembre 2022 (di cui +14 di risparmio). La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari all’1,2% dal 2012 al 2017, sempre all’1,2% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,1%. Circa le sei maggiori reti di consulenti finanziari del mercato italiano, la ricchezza finanziaria dei loro clienti cresce da 223 MLD a 376 MLD nel periodo 2012-2017 (di cui circa +128 MLD dovuti a raccolta netta), a oltre 540 MLD nel 2021 (di cui circa +114 MLD dovuti a raccolta netta), mentre scende a circa 515 MLD (di cui +37 MLD dovuti a raccolta netta). La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria dei clienti dei consulenti finanziari delle big six espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari al 2,1% dal 2012 al 2017, diventa del 3,3% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,5%.

Andamento della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane

“L’inizio del 2023 – spiega Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – avrebbe dovuto essere il momento in cui lavorare sul recupero dei rendimenti persi nel 2022, invece l’attenzione degli addetti ai lavori è stata monopolizzata dalla decisione sulla gestione degli inducements che sarà presa dall’UE nell’ambito del nuovo pacchetto normativo sulla Retail Investment Strategy. La nostra ricerca dimostra che i consulenti finanziari delle sei principali reti del mercato italiano, anche con l’attuale revenue model basato sulle commissioni applicate ai prodotti, spesso tacciato di essere eccessivamente costoso per i clienti, hanno tuttavia dimostrato nell’ultimo decennio di sapere creare maggiore valore per i propri clienti, essendo stati capaci di far crescere la loro ricchezza finanziaria nell’ordine di due punti percentuali di maggiore rendimento per anno rispetto alla crescita della ricchezza finanziaria degli altri italiani. Anche nel 2022, tipico “anno cigno nero” per i mercati finanziari, con i rendimenti azionari e obbligazionari che si sono mossi entrambi in negativo per circa il 20% (cosa rarissima visto che tali asset class di solito si muovono in controtendenza gli uni agli altri), gli investimenti dei clienti dei consulenti finanziari, pur perdendo una quota importante del loro valore, tuttavia su un orizzonte temporale di dieci anni, continuano a segnare un rendimento annuo migliore rispetto a quello del resto degli italiani.”

Andamento della ricchezza finanziaria gestita dalle reti di CF

Tessuti capaci di adattarsi

Dall’Università di Waterloo, arriva un tessuto intelligente capace di rispondere a degli stimoli, così cambiando forma e colore. Il suo utilizzo può essere davvero innovativo, ad esempio con indumenti che si riscaldano in inverno mentre si cammina, oppure con paraurti che si sistemano da soli dopo aver ricevuto un colpo.

Tuttavia, si tratta di possibili applicazioni future con un grande potenziale, che necessitano ancora di studio e approfondimento.

Cosa sono i tessuti intelligenti

I tessuti intelligenti nascono da una ricerca difficile e accurata da parte dell’uomo, il cui obiettivo è quello di avere una continua evoluzione in diversi campi, senza mai fermarsi. Tessuti innovativi per caratteristiche e prestazioni che segnano la strada per un promettente futuro fatto di scoperte e innovazioni.

La realizzazione

Questo tipo di tessuto, realizzato attraverso delle fibre nano composite polimeriche da plastica riciclata,  ha un enorme potenziale per l’IA e permette di poter fare delle esperienze totalmente immersi nella realtà virtuale.

tessuti intelligenti

Prossimi obiettivi

Si parla di una tecnologia ancora in fase di crescita ed evoluzione. Infatti, si potrebbe arrivare ad avere un tessuto che è in grado di tornare al suo stato originale dopo esser stato modificato o deformato.

Tutto questo apre le porte a un futuro promettente nell’utilizzo del tessuto intelligente per avere dei capi d’abbigliamento in grado di avere più prestazioni, come quella del riscaldamento, se si ha freddo e  anche nella robotica e veicoli.

Inoltre, si parla di tessuti realizzati in modo economico e abbastanza sostenibile.

Il Dr. Milad Kamkar, professore a Waterloo, sottolinea l’aspetto innovativo di questo tessuto che consente di vivere diverse esperienze in modo più intenso, oltre a rappresentare una grande evoluzione e progresso per la scienza e l’umanità.

Cosa sono i fan token?

Il valore delle sponsorizzazioni sportive legate ad aziende del settore delle cryptovalute ha superato gli 1,5 miliardi dollari nel mondo nel periodo compreso tra gennaio 2021 e giugno 2022 (Bankless Times, 2022). Tra gli strumenti del settore crypto, gli asset digitali che stanno riscuotendo un maggior successo, ci sono i fan token.

Cosa sono i fan token?

I fan token sono delle cryptovalute apposite grazie ai quali i club di varie discipline sportive possono generare grande engagement con i propri sostenitori.

Visto che nel marketing la chiave del successo è la fidelizzazione possiamo dire che attraverso la “tokenizzazione” dei fan può essere uno dei modi per creare valore nello sport management.

Dalla stessa ricerca emerge che sono 156 le organizzazioni sportive nel mondo che hanno lanciato un fan token o stretto accordi con aziende del settore, oggi i token più quotati delle squadre di calcio sulla piattaforma Socios.com sono quelli di Manchester City (€ 5,9), Napoli (€ 5,34) e Paris St. Germain (€ 4,7).

Tuttavia, nonostante la crescente popolarità dei fan token, ci sono anche alcune sfide da affrontare. Ad esempio, ci sono preoccupazioni legate alla regolamentazione e alla sicurezza informatica che devono essere prese in considerazione.

Seminario di Marketing Scientifico: scelte strategiche per il tuo business

Un seminario che nasce con un unico intento: spiegare come l’unico modo di fare marketing è smettere di usare i “secondo me” ed i “forse dovremmo” ed affidarsi ai dati ed alle informazioni che se ne possono trarre, attraverso un approccio al marketing di tipo scientifico.

Elisa Iandiorio (CEO & Founder di Studio Iandiorio) e Francesco Sordi (CEO & Founder di Surf the Market e Istituto del Marketing Scientifico) sono entrambi docenti universitari e ti aiuteranno a capire come funziona il marketing scientifico, basato su dati, numeri e decisioni certe, dopo un’accurata analisi.

Avrai la possibilità di testare sulla tua realtà il metodo scientifico di fare marketing. Si tratta di un evento ed un’opportunità imperdibile per imparare in presenza come utilizzare il potere della scienza, dei dati e della ricerca per creare strategie di marketing efficaci.

Durante il seminario, esperti del settore condivideranno le loro conoscenze e competenze per aiutare a comprendere meglio come i dati possono essere utilizzati per sviluppare strategie di marketing di successo.

Il format prevede presentazioni, casi di studio ed attività pratiche, per imparare ad applicare i principi scientifici del marketing al tuo business.

Per informazioni: info@studioiandiorio.it 3470953871