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La corsa all’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è in continua evoluzione e è destinata a cambiare il mondo di domani, nel bene o nel male: quale impatto avrà nei vari settori umani e sulla stessa umanità? le sorti dell’umanità circa l’utilizzo dell’ai dipendono dall’uso che ne farà l’uomo.

L’intelligenza artificiale (AI) è una branca dell’informatica che si occupa di sviluppare sistemi e algoritmi in grado di imitare le capacità cognitive umane; negli ultimi tempi l’AI è diventata una delle frontiere tecnologiche più promettenti e dibattute, e il suo sviluppo ha portato a implicazioni tecnologiche, economiche ed etiche. In questo articolo, esploreremo le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’IA e analizzeremo le sue applicazioni, le sfide circa il suo sviluppo e le questioni etiche.

intelligenza artificiale

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale: Dalle basi alla corsa all’avanzamento

L’intelligenza artificiale ha radici storiche che risalgono alle prime fasi della computazione, ma è negli ultimi decenni che ha fatto passi da gigante, destando l’interesse della comunità scientifica, con importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte di aziende, istituzioni accademiche e governi di tutto il mondo; in particolare la corsa all’intelligenza artificiale coinvolge lo sviluppo di tecnologie, la creazione di algoritmi avanzati, l’accumulo di dati e il reclutamento di talenti nel campo dell’AI. Per “corsa all’intelligenza artificiale” si intende la competizione tra diverse organizzazioni per sviluppare e utilizzare l’intelligenza artificiale in modo efficace. Molte aziende tecnologiche, come Microsoft e Google, hanno investito considerevoli risorse nello sviluppo dell’AI e nella ricerca di soluzioni avanzate. Numerosi paesi, tra cui Stati Uniti, Cina e Europa, hanno reso lo sviluppo dell’AI parte delle loro strategie di avanzamento tecnologico.

Applicazioni e impatti: Le potenzialità e le preoccupazioni dell’IA

L’intelligenza artificiale dispone del potenziale per rivoluzionare una vasta gamma di settori, tra cui l’assistenza sanitaria, l’automazione industriale, L’analisi dei dati e  i trasporti;  grazie alle sue capacità di elaborazione, apprendimento e adattamento in molti ambiti l’intelligenza artificiale è in grado di offrire prestazioni migliori dell’uomo.

Arrivati a questo punto avremo ormai compreso che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per influenzare numerosi aspetti della nostra vita: tra le potenzialità positive dell’intelligenza artificiale ci sono l’automazione dei compiti, con un conseguente aumento dell’efficienza e della produttività in diversi settori, una migliore assistenza sanitaria, con diagnosi più precise, i veicoli autonomi, che permetterebbero di ridurre gli incidenti stradali e di migliorare l’efficienza del trasporto, la personalizzazione e raccomandazione dei sistemi di intelligenza artificiale, che possono offrire esperienze personalizzate in settori come l’intrattenimento e il commercio elettronico tramite l’analisi dei dati.

Tuttavia, nonostante i notevoli  benefici che comporterebbe l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, non mancano le preoccupazioni a riguardo, come l’eventuale perdita di posti di lavoro, bias (l’inclinazione o il pregiudizio presente nei sistemi di intelligenza artificiale, che può influire sulla loro capacità di prendere decisioni o di produrre risultati accurati) e derivanti discriminazioni, per esempio nell’assunzione del personale; con l’avvento dell’AI vengono messe in dubbio anche la privacy e la sicurezza.

Infatti l’intelligenza artificiale richiede la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati personali. La mancanza di comprensione e responsabilità possono costituire un altro fattore di incertezza, in quanto alcuni sistemi di intelligenza artificiale possono essere difficili da comprendere completamente.

Etica e responsabilità: la necessità di regolamentazioni e controlli

L’intelligenza artificiale ci offre delle enormi opportunità di sviluppo, tuttavia il suo utilizzo necessita di regolamentazioni e controlli, perché solleva questioni etiche e legali. Con la diffusione della sua applicazione  in ogni settore e funzione aziendale, ci sono già casi di intelligenza artificiale che discrimina le persone di colore nelle applicazioni sanitarie, prende decisioni sessiste nel valutare curricula o viene utilizzata per manipolare le persone.

Nel 2020 sono stati intervistati alcuni deputati del Parlamento europeo che si occupano del tema, sul perché è utile regolamentare l’IA. Secondo il deputato tedesco Axel Voss, del Partito popolare europeo, le tecnologie che fanno uso di intelligenza artificiale ci espongono a una serie di rischi e questioni irrisolte.

Per esempio, nel caso di malfunzionamento di un robot autonomo gestito da un’IA, che causa danni a persone o cose, è difficile separare la condotta negligente da quella non negligente, nonché individuare il responsabile dell’accaduto. Secondo Voss, come ogni altra tecnologia, l’intelligenza artificiale ha dei rischi, ma ci sono anche opportunità per rendere le nostre società più giuste e più sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale, grazie a sistemi di verifica e controllo pubblico.

Per assicurare che sia la società nel suo insieme a beneficiare dei progressi tecnologici bisogna stabilire un quadro normativo che definisca quali principi etici debbano essere presi in considerazione nella concezione, sviluppo, applicazione e funzionamento dell’intelligenza artificiale, dall’accesso ai dati allo stretto controllo dei risultati. L’obiettivo dell’UE è quello di proteggere l’interesse pubblico e creare fiducia nei cittadini.

Allo stesso tempo, la creazione di un quadro normativo certo, assicura le giuste condizioni per le aziende sul mercato e rende l’intelligenza artificiale in Europa, e coloro che la producono, riconoscibile come sicura e degna di fiducia in tutto il mondo.

A seguito dell’intervista al deputato Axel Voss sono stati compiuti dei passi in avanti in merito alle regolamentazioni dell’intelligenza artificiale.

Il 21 aprile 2021 l’Unione Europea ha pubblicato una proposta per il primo quadro giuridico per l’Intelligenza Artificiale: The Artificial Intelligence Act. Questa proposta di regolamento avanzata dall’UE è volta a “garantire che i sistemi di AI immessi sul mercato dell’Unione siano sicuri e rispettino la normativa esistente sui diritti fondamentali e i valori dell’Unione”.

I punti fondamentali del regolamento sono una classificazione delle applicazioni dell’IA basata sui rischi e i requisiti necessari per i fornitori di intelligenza artificiale. L’UE ha classificato i sistemi di AI in 4 aree: rischio inaccettabile, rischio elevato, rischio limitato e rischio minimo.

Rischio inaccettabile: applicazioni la cui vendita è vietata nell’UE. Si tratta di applicazioni che possono danneggiare le persone manipolando il loro comportamento o sfruttando le loro vulnerabilità.

Alto rischio: includono una vasta gamma di applicazioni. Ecco un elenco di quelli più importanti:

• Applicazioni di riconoscimento facciale in spazi privati

• AI per l’istruzione (ad esempio per valutare l’accesso alle università o per assegnare un punteggio ai candidati).

• AI per l’occupazione: applicazioni che prendono decisioni sull’assunzione, il licenziamento o la promozione di persone

• AI per regolare l’accesso ai servizi pubblici

• AI per le forze dell’ordine

• AI per la gestione della migrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere

Le applicazioni a rischio limitato e minimo sono sistemi di intelligenza artificiale che non possono danneggiare le persone. Un esempio potrebbe essere un filtro antispam per gli account email. Questi sistemi non necessitano di normative specifiche, ma i fornitori devono chiarire agli utenti che stanno interagendo con un’intelligenza artificiale e sono incoraggiati a scrivere il proprio codice etico.

 Alla luce di questo, appare chiara la necessità di adottare norme e regolamenti appropriati per massimizzare i benefici dell’intelligenza artificiale e implementarne l’utilizzo.  È fondamentale applicare l’intelligenza artificiale al fine di ampliare e non di minimizzare le capacità umane, quindi di utilizzarla come una risorsa anziché come  una sorta di “sostituzione” alle attività umane.

Articolo a cura di: Chiara Scacchi – Gabriele Manoni

Un videogame può insegnarci qualcosa di utile? Questa storia ci dice di si!

Will Still, un giovane allenatore belga di soli 30 anni, ha recentemente debuttato nella Ligue 1 francese (corrispondente alla nostra Serie A) come tecnico del Reims, diventando uno dei “personaggi” più interessanti e singolari del calcio moderno. Il suo amore per Football Manager ha svolto un ruolo determinante nella sua carriera, passando gran parte della sua infanzia a giocare con suo fratello e apprendendo le tattiche e le strategie necessarie per gestire una squadra di calcio, sia sul campo che fuori.

In una recente intervista, Will Still ha espresso la sua incredulità per la sua nomina come allenatore in Ligue 1 a così giovane età, affermando che se qualcuno gli avesse detto che sarebbe successo, avrebbe pensato che fosse impossibile.

Football Manager è un videogioco manageriale calcistico in cui s’impara a… fare l’allenatore. Ora, io non dico che i videogame insegnano a vivere, per carità, ma che possano insegnare molte altre cose senza dubbio, partendo dalle tattiche e le strategie necessarie per gestire una squadra di calcio.

Una riflessione su di una nuova didattica, che esca ovviamente da questo settore per entrare in tutti gli altri, sarebbe da fare molto seriamente.

Novità dall’Intelligenza Artificiale: GPT4

Arrivano delle novità dal campo dell’Intelligenza Artificiale con Chat GPT4, che permette di avere delle prestazioni più elevate. Ad esempio è in grado di capire meglio le richieste che gli vengono fatte così dando delle soluzioni e risposte molto accurate, personalizzare la comunicazione o fare delle traduzioni automatiche.

Inoltre, Chat GPT4, facilita anche la comunicazione d’Impresa, dando modo di poter scrivere contenuti per il web e creare delle risposte per il servizio di chat, così rendendo più rapido il servizio clienti.

Caratteristiche e novità

Si parla di un aggiornamento rispetto alla versione precedente, più creativo e affidabile. In grado di analizzare dei testi più lunghi anche di 25.000 parole, testi complessi che permettono però di poter fornire dei risultati più precisi e approfonditi.

Non riconosce solamente i testi, ma è capace anche di analizzare una richiesta sottoforma di immagine e di mostrarsi aggiornato su avvenimenti dell’ultimo minuto, facendosi trovare con la risposta pronta.

Tuttavia, presenta anche degli svantaggi e degli aspetti da migliorare. Ad esempio non è in grado di imparare sulla base della sua esperienza e potrebbe dare delle informazioni poco precise anche riguardanti dei temi delicati ed importanti.

Esempi

La quarta generazione di GPT4, insieme alle nuove funzionalità può risultare un grande aiuto e vantaggio per le aziende. Un esempio può riguardare la realizzazione di comunicati stampa ed articoli, oppure fornire un’assistenza più rapida ed efficiente al cliente, così come realizzare dei prodotti di alta qualità.

Obiettivi futuri

In futuro, l’obiettivo è quello di dar vita ad una quinta versione di Chat GPT, cercando di migliorare alcuni aspetti e prestazioni. Una versione che cerchi di garantire anche i diritti di privacy di cui tanto si parla, così da cercare di non ledere il lavoro di nessuno. Attualmente non si parla ancora di una versione gratuita di GPT4, ma in futuro con l’arrivo di una IA più potente ci si potrebbe arrivare.

La ricchezza finanziaria dei clienti delle banche Reti cresce più di quella degli italiani

Le reti di consulenti finanziari, in particolare le principali (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut), sono in grado di  fare crescere la ricchezza delle famiglie italiane in misura maggiore della media complessiva del Paese, anche se alla comparsa dei cigni neri, come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, i cui effetti sono deflagrati nel 2022, non risultano ancora essere così resilienti e perdono gran parte del vantaggio di rendimento accumulato per i clienti. È quanto dimostra una ricerca di Excellence Consulting secondo cui dal 2012 al 2021, se da un lato la ricchezza finanziaria per il complesso delle famiglie italiane è annualmente lievitato di una percentuale pari al 1,2%, dato che scende allo 0,1% se si include l’annus horribilis del 2022, dall’altro lato per i clienti delle sei principali Reti l’incremento annuo è pari al 3,3% dal 2012 al 2021, risultato che diminuisce allo 0,5% se si includeil “nefasto” 2022. 

Nel dettaglio dello studio, che elabora dati Assoreti e Banca d’Italia, il valore della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, al netto di quella dei clienti delle prime sei reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut), passa dai 3.762 MLD del 2012 ai 4.180 del 2017 (di cui + 178 di risparmio) ai 4.697 MLD del 2021 (di cui + 335 di risparmio) ai 4.315 MLD del settembre 2022 (di cui +14 di risparmio). La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari all’1,2% dal 2012 al 2017, sempre all’1,2% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,1%. Circa le sei maggiori reti di consulenti finanziari del mercato italiano, la ricchezza finanziaria dei loro clienti cresce da 223 MLD a 376 MLD nel periodo 2012-2017 (di cui circa +128 MLD dovuti a raccolta netta), a oltre 540 MLD nel 2021 (di cui circa +114 MLD dovuti a raccolta netta), mentre scende a circa 515 MLD (di cui +37 MLD dovuti a raccolta netta). La conseguente crescita di valore della ricchezza finanziaria dei clienti dei consulenti finanziari delle big six espressa in forma di tasso annuo di capitalizzazione composta (CAGR) è pari al 2,1% dal 2012 al 2017, diventa del 3,3% dal 2012 al 2021, mentre dal 2012 al 2022 cala allo 0,5%.

Andamento della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane

“L’inizio del 2023 – spiega Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – avrebbe dovuto essere il momento in cui lavorare sul recupero dei rendimenti persi nel 2022, invece l’attenzione degli addetti ai lavori è stata monopolizzata dalla decisione sulla gestione degli inducements che sarà presa dall’UE nell’ambito del nuovo pacchetto normativo sulla Retail Investment Strategy. La nostra ricerca dimostra che i consulenti finanziari delle sei principali reti del mercato italiano, anche con l’attuale revenue model basato sulle commissioni applicate ai prodotti, spesso tacciato di essere eccessivamente costoso per i clienti, hanno tuttavia dimostrato nell’ultimo decennio di sapere creare maggiore valore per i propri clienti, essendo stati capaci di far crescere la loro ricchezza finanziaria nell’ordine di due punti percentuali di maggiore rendimento per anno rispetto alla crescita della ricchezza finanziaria degli altri italiani. Anche nel 2022, tipico “anno cigno nero” per i mercati finanziari, con i rendimenti azionari e obbligazionari che si sono mossi entrambi in negativo per circa il 20% (cosa rarissima visto che tali asset class di solito si muovono in controtendenza gli uni agli altri), gli investimenti dei clienti dei consulenti finanziari, pur perdendo una quota importante del loro valore, tuttavia su un orizzonte temporale di dieci anni, continuano a segnare un rendimento annuo migliore rispetto a quello del resto degli italiani.”

Andamento della ricchezza finanziaria gestita dalle reti di CF

Tessuti capaci di adattarsi

Dall’Università di Waterloo, arriva un tessuto intelligente capace di rispondere a degli stimoli, così cambiando forma e colore. Il suo utilizzo può essere davvero innovativo, ad esempio con indumenti che si riscaldano in inverno mentre si cammina, oppure con paraurti che si sistemano da soli dopo aver ricevuto un colpo.

Tuttavia, si tratta di possibili applicazioni future con un grande potenziale, che necessitano ancora di studio e approfondimento.

Cosa sono i tessuti intelligenti

I tessuti intelligenti nascono da una ricerca difficile e accurata da parte dell’uomo, il cui obiettivo è quello di avere una continua evoluzione in diversi campi, senza mai fermarsi. Tessuti innovativi per caratteristiche e prestazioni che segnano la strada per un promettente futuro fatto di scoperte e innovazioni.

La realizzazione

Questo tipo di tessuto, realizzato attraverso delle fibre nano composite polimeriche da plastica riciclata,  ha un enorme potenziale per l’IA e permette di poter fare delle esperienze totalmente immersi nella realtà virtuale.

tessuti intelligenti

Prossimi obiettivi

Si parla di una tecnologia ancora in fase di crescita ed evoluzione. Infatti, si potrebbe arrivare ad avere un tessuto che è in grado di tornare al suo stato originale dopo esser stato modificato o deformato.

Tutto questo apre le porte a un futuro promettente nell’utilizzo del tessuto intelligente per avere dei capi d’abbigliamento in grado di avere più prestazioni, come quella del riscaldamento, se si ha freddo e  anche nella robotica e veicoli.

Inoltre, si parla di tessuti realizzati in modo economico e abbastanza sostenibile.

Il Dr. Milad Kamkar, professore a Waterloo, sottolinea l’aspetto innovativo di questo tessuto che consente di vivere diverse esperienze in modo più intenso, oltre a rappresentare una grande evoluzione e progresso per la scienza e l’umanità.

Cosa sono i fan token?

Il valore delle sponsorizzazioni sportive legate ad aziende del settore delle cryptovalute ha superato gli 1,5 miliardi dollari nel mondo nel periodo compreso tra gennaio 2021 e giugno 2022 (Bankless Times, 2022). Tra gli strumenti del settore crypto, gli asset digitali che stanno riscuotendo un maggior successo, ci sono i fan token.

Cosa sono i fan token?

I fan token sono delle cryptovalute apposite grazie ai quali i club di varie discipline sportive possono generare grande engagement con i propri sostenitori.

Visto che nel marketing la chiave del successo è la fidelizzazione possiamo dire che attraverso la “tokenizzazione” dei fan può essere uno dei modi per creare valore nello sport management.

Dalla stessa ricerca emerge che sono 156 le organizzazioni sportive nel mondo che hanno lanciato un fan token o stretto accordi con aziende del settore, oggi i token più quotati delle squadre di calcio sulla piattaforma Socios.com sono quelli di Manchester City (€ 5,9), Napoli (€ 5,34) e Paris St. Germain (€ 4,7).

Tuttavia, nonostante la crescente popolarità dei fan token, ci sono anche alcune sfide da affrontare. Ad esempio, ci sono preoccupazioni legate alla regolamentazione e alla sicurezza informatica che devono essere prese in considerazione.

Seminario di Marketing Scientifico: scelte strategiche per il tuo business

Un seminario che nasce con un unico intento: spiegare come l’unico modo di fare marketing è smettere di usare i “secondo me” ed i “forse dovremmo” ed affidarsi ai dati ed alle informazioni che se ne possono trarre, attraverso un approccio al marketing di tipo scientifico.

Elisa Iandiorio (CEO & Founder di Studio Iandiorio) e Francesco Sordi (CEO & Founder di Surf the Market e Istituto del Marketing Scientifico) sono entrambi docenti universitari e ti aiuteranno a capire come funziona il marketing scientifico, basato su dati, numeri e decisioni certe, dopo un’accurata analisi.

Avrai la possibilità di testare sulla tua realtà il metodo scientifico di fare marketing. Si tratta di un evento ed un’opportunità imperdibile per imparare in presenza come utilizzare il potere della scienza, dei dati e della ricerca per creare strategie di marketing efficaci.

Durante il seminario, esperti del settore condivideranno le loro conoscenze e competenze per aiutare a comprendere meglio come i dati possono essere utilizzati per sviluppare strategie di marketing di successo.

Il format prevede presentazioni, casi di studio ed attività pratiche, per imparare ad applicare i principi scientifici del marketing al tuo business.

Per informazioni: info@studioiandiorio.it 3470953871

BookTok: i consigli social che fanno leggere

Un fenomeno social nato a Marzo del 2020, che porta gli utenti a scambiarsi opinioni, suggerimenti e cercare recensioni dei libri. Un piccolo mondo social dedicato alla lettura e ai libri, più precisamente un hashtag che su TikTok raccoglie tutti i contenuti legati alla letteratura.

Si tratta di un fatto molto importante, dato che ha avuto un notevole impatto sull’intero settore dell’editoria. Ha, infatti, cambiato l’approccio e le modalità di lettura delle generazioni di oggi che si stavano allontanando dal piacere della lettura.

Cos’è e come funziona

BookTok nasce nel periodo pandemico come un hashtag attraverso cui condividere tutti i contenuti del mondo dei libri. In un momento di difficoltà che obbligava tutti a trascorrere molto tempo in casa, le persone hanno creato una community con cui condividere la stessa passione per i libri.

Oggi diventato un hashtag da oltre 120 miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo, non smette di far impazzire gli utenti, infatti, questo fenomeno anche dopo la pandemia ha continuato a coinvolgere molte persone, anche al di fuori di TikTok.

Per capire come funziona e testarlo, basta andare su Tiktok e  creare o fruire dei contenuti segnalati dall’ hashtag #booktok, per poi parlare di libri.

Il grande successo

Come anticipato, questo fenomeno ha riscosso un notevole successo tanto da riuscire ad avere un impatto sull’editoria, portando le nuove generazioni alla riscoperta della lettura.

Inoltre, ha avuto un grande effetto anche sulla riscoperta di alcuni titoli, grazie agli influencer che su TikTok condividono pareri e consigli sui libri, portando così un reale impatto sul mercato del settore, tanto da etichettare positivamente tutti quei libri che hanno ottenuto un posto di merito nella community.

I contenuti possono contenere la recensione di un libro ad esempio attraverso un breve video, oppure gli utenti si lanciano delle vere sfide di lettura, per vedere chi riesce a leggerli più in fretta.

Un libro diventato virale grazie a questa community è il romanzo di Madeline Miller,”La canzone di Achille”, uscito nel 2013 e diventato famoso con una vendita di copie in Italia di mezzo milione.

I Booktoker

Il fenomeno di BookTok ha portato anche alla nascita di un nuovo tipo di mestiere. Si tratta dei creator specializzati in consigli sui libri. Molti di loro sono dei veri e propri influencer del libro, infatti, nelle librerie è possibile trovare dei libri in delle sezioni apposite dedicate a quei romanzi che hanno scalato le classifiche social.

ChatGpt mi ha già rubato il lavoro

Sul Corriere della Sera c’è un interessante articolo in cui si raccontano le “prime storie” di lavori rubati da un’intelligenza artificiale.
Secondo un “paper” molto autorevole firmato, tra gli altri, da Pamela Mishkin di OpenAI (il produttore di ChatGPT) metà dei 158 milioni di occupati americani rischia di perdere il posto o di dover competere al ribasso sul proprio salario a causa appunto dell’Intelligenza Artificiale.

I casi sono i più svariati. Si va dalla copywriter che lavora a Londra a cui è stato tolto il lavoro a causa di ChatGPT che scrive i testi al posto suo, passando all’informatico che lavora per una multinazionale che fa “programmare” software automatizzati al posto delle persone, arrivando a una curiosa situazione in cui un lettore dice di voler rivolgersi alla IA al posto dello psicanalista perché in effetti “il computer non è empatico, non ha sentimenti, non capisce quello che scrive, ma è in grado di replicare perfettamente la conoscenza relativa ai meccanismi dell’inconscio, se ben addestrato. È puro addestramento, ma di una qualità ad oggi inaudita”.

Tutte cose che fanno molto riflettere e che ci mettono di fronte a diverse domande, domande che abbiamo sempre trovato solo nei libri di fantascienza.
Siamo sicuri che la copy fosse abbastanza brava per la cliente che l’ha mollata? Sarebbe anche possibile supporre che, se gli stessi risultati li si raggiunge con una IA, allora il problema non è la IA.

Oppure, visto il grande numero di persone che fanno “gli analisti”, è possibile pensare che una macchina li superi in qualità delle diagnosi proprio grazie al fatto di avere una immensa mole di dati sui cui lavorare?

O, di nuovo: programmare software è qualcosa che si piazza tra la preparazione, l’aggiornamento e la tecnica e l’intuito. Non è possibile che una macchina ben addestrata sia in grado di amalgamare questi tre ingredienti meglio di un programmatore, se lo stesso è un mediocre programmatore?

Non so cosa pensare ma credo che le IA saranno in grado di sostituire solo chi non è in grado di evolvere o che ha preso una strada, diciamo, non consona alle proprie caratteristiche.
E questi si, molto probabilmente si dovranno reinventare, trovare le proprie attitudini vere o fare qualcosa che le IA non possono fare. Come la pizza.

Tu cosa ne pensi? Stiamo bonificando il mercato dalla mediocrità o stiamo sostituendo bravi professionisti con macchine solo perché costano meno?

B2B in piena trasformazione

Un ordine su cinque è scambiato con strumenti digitali. Questa è la fotografia del Politecnico di Milano. É interessante vedere come l’incidenza dell’ecommerce B2B sul totale transato B2B stia aumentando negli anni. Vedere infatti un segno positivo di crescita, anno su anno, è il dato che ci interessa.

“Ci interessa ma non ci soddisfa”, ha detto qualche giorno fa Paola Olivares, Direttrice Osservatorio B2B, durante un evento del Consorzio Netcomm. Già perchè il valore del 21% (vedi immagine) è ancora un po’ bassino se vogliamo arrivare a una diffusione e un utilizzo del digitale nelle nostre aziende.

Come far crescere il B2B italiano? Purtroppo siamo sempre lì: occorre investire in digitale. E per farlo servono competenze, capire che bisogna creare una infrastruttura tecnologia e adottare un approccio collaborativo con il cliente. Sempre secondo il Politecnico, solo il 9% delle imprese italiane si è mossa pienamente secondo queste direttrici.

Formazione e consulenza sono le aree d’investimento maggiori nei prossimi mesi, in linea con uno sviluppo organizzativo per il digitale dove prevale l’uso di personale interno da formare. Ma gli investimenti attesi toccano tutti i principali ambiti del B2B Digital Commerce, quali marketing e contenuti, sito e-commerce B2B e applicazioni, logistica e sistemi di pagamento.